4 aziende che contribuiscono (concretamente) a uno sviluppo sostenibile

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La filosofia di investimento del nostro OFI Fund – RS Act4 Positive Economy(precedentemente noto come RS European Equity Positive Economy)consiste nell’investire nella crescita virtuosa selezionando aziende europee impegnate nello sviluppo sostenibile. Quelle che individuiamo sono dunque società in grado di generare un impatto sociale e ambientale positivo, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’ONU.

Il nostro team ha sviluppato una tassonomia apposita intorno a 4 specifici temi dell’economia positiva:

  1. Transizione energetica
  2. Protezione delle risorse naturali (economia circolare)
  3. Salute, sicurezza e benessere
  4. Inclusione sociale (accesso a necessità di base come medicine, elettricità, internet)

Per essere incluse nel fondo, le società devono avere almeno il 20% dei ricavi esposti a uno dei temi, i quali a loro volta sono poi suddivisi in 25 attività e 60 sottoattività per un’analisi più approfondita. Vediamo ora quattro esempi di aziende, una per tema, che rappresentano bene il tipo di società che vogliamo promuovere attraverso il fondo.

Transizione energetica: SIGNIFY

Assistiamo da decenni a una crescita dei gas serra che alimentano il riscaldamento globale. Le conseguenze, come ben sappiamo, sono molteplici: scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare, condizioni meteorologiche estreme, perdita di biodiversità. I firmatari dell’Accordo di Parigi del 2015 si sono impegnati a limitare l’aumento della temperatura (rispetto ai livelli preindustriali) a +1,5°C entro il 2100. Purtroppo, l’attuale proiezione prevede almeno +4°C in tutto il mondo, se non agiamo in fretta.

L’energia è un settore chiave nella lotta contro il cambiamento climatico, in quanto responsabile del 36% delle emissioni globali di gas serra nei paesi sviluppati. Per rientrare nell’obiettivo dell’Accordo di Parigi, è necessario ridurre i nostri consumi energetici, sviluppare fonti di energia pulita, migliorare l’efficienza e sviluppare soluzioni innovative.

In questo ambito opera Signify, società olandese fondata nel 1891. Con un fatturato di 6,2 milioni di euro, 38.000 dipendenti e una presenza in 70 paesi, è leader mondiale nel sostituire l’illuminazione convenzionale con sistemi a risparmio energetico e a LED. La società ha una mission ESG chiara e oltre l’80% dei ricavi esposti al tema sostenibile di riferimento, e può vantare nel 2019 un impatto misurabile in 24,43 Twh di energia risparmiata e quasi 12 milioni di tonnellate di CO2 evitate.

L’attenzione alla sostenibilità di Signify è dimostrata anche da altri numeri importanti: ad esempio, il 94% dell’elettricità utilizzata in azienda proviene da fonti rinnovabili, e il 90% dei rifiuti derivanti dai processi di produzione viene riciclato.

Protezione delle risorse naturali: TOMRA

L’agricoltura intensiva, il degrado del suolo, la pesca eccessiva, il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’urbanizzazione sono oggi le principali minacce alla biodiversità. Le innovazioni fornite dalle aziende in cui investiamo contribuiscono alla conservazione della qualità di acqua, foreste e terreni, attraverso lo sviluppo dell’agricoltura biologica e di soluzioni per il riutilizzo dei prodotti e la riduzione dei rifiuti.

La norvegese Tomra, ad esempio, è stata fondata nel 1972 sulla base di un’innovazione che permette di recuperare i contenitori di bevande usati. Oggi le sue macchine per il deposito dei contenitori sono oltre 82.000, installate in più di 60 paesi; allo stesso tempo, il gruppo sta sviluppando anche attività di raccolta, trasporto e trattamento dei contenitori.

Con oltre 2 miliardi di contenitori (bottiglie, lattine, barattoli di alluminio) e circa 1,6 milioni di tonnellate di metallo raccolti nel 2019, l’impatto positivo di Tomra è indiscutibile. L’azienda ha una mission chiara e intende proseguire su questa strada, ad esempio puntando entro il 2030 a raccogliere (per il riciclo) il 40% di tutti i contenitori di plastica prodotti ogni anno nel mondo.

Salute, sicurezza e benessere: DANONE

Prima della pandemia, progressi significativi erano stati raggiunti nel miglioramento dell’aspettativa e delle condizioni di vita. Ma maggiori sforzi restano necessari per sradicare una vasta gamma di malattie, migliorare il benessere delle popolazioni e affrontare problemi sanitari vecchi e nuovi.

Le aziende che si occupano di salute, sicurezza e benessere sono quelle che offrono soluzioni per migliorare la salute e il benessere attraverso nuovi dispositivi medici, oppure creando prodotti con meno componenti nocivi per la salute e l’ambiente, ad esempio alimenti più sani. Includiamo in questo tema anche le aziende che si occupano di aumentare la sicurezza delle persone nei luoghi pubblici e sul lavoro, riducendo così il rischio di incidenti.

Danone, come noto, è uno dei leader mondiali nel settore alimentare. Presente in più di 120 paesi e con oltre 122.000 dipendenti, ha generato nel 2020 vendite per 24,7 miliardi di euro. Se il 90% dei prodotti venduti è considerato salutare, l’impatto positivo è rappresentato soprattutto dall’82% dei volumi di vendita del 2019 che soddisfano gli obiettivi nutrizionali della società (quindi prodotti con meno zucchero, meno calorie e più ricchi di proteine, calcio o prodotti arricchiti con ferro per i bambini). Danone ha da tempo basato il suo modello di sviluppo e la sua strategia su un duplice progetto economico e sociale. Il gruppo ha impostato una politica di CSR allineata agli Obiettivi sostenibili dell’ONU e integrata a tutti i livelli dell’azienda.

Tutto ciò si concretizza in target importanti come l’utilizzo al 100% di packaging riciclabile, riutilizzabile o compostabile entro il 2025, o l’ottenere tutta la propria elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030 (attualmente la quota è già superiore al 40%).

Inclusione sociale: LEGAL & GENERAL

Il tema dell’inclusione sociale, infine, riguarda le aziende che possono promuovere l’accesso all’istruzione e ai prodotti di base come i servizi finanziari, i medicinali, l’assistenza e l’alloggio.

L’esclusione finanziaria, ad esempio, è una vera e propria barriera all’integrazione e impedisce l’accesso a molti servizi importanti come assicurazioni, risparmio e credito. Fondata nel 1836, Legal & General è il principale fornitore di assicurazioni vita del Regno Unito e anche il principale gestore di piani pensionistici aziendali. La società gestisce oltre 1.000 miliardi di sterline in attività e impiega oltre 8.500 persone.

La politica di crescita e di CSR del Gruppo si basa su un forte concetto di capitalismo inclusivo, e la società batte i concorrenti su molti aspetti ESG. Le attività di investimento diretto riguardano principalmente progetti sociali per il reinserimento e il miglioramento delle condizioni di vita ed economiche. Legal & General è anche coinvolta in numerosi progetti ambientali con un 1,3 miliardi di sterline di investimenti in infrastrutture per le energie rinnovabili.