Alfio Bardolla Training Group, digital financial e business training ai tempi dello smartworking

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Una società leader in Italia in segmenti quali il digital financial e business training come ha fatto – e a dire il vero come sta ancora facendo – a fronteggiare la crisi pandemica e tutto quanto le ruota intorno? Potrebbe essere questo lo spunto di base per analizzare la recente traiettoria seguita da Alfio Bardolla Training Group (ABTG), PMI Innovativa, con sedi in Italia e Spagna ed oltre 100 collaboratori.

L’azienda, negli ultimi anni, ha supportato oltre 43.000 clienti ponendosi l’obiettivo di diffondere l’educazione finanziaria. Come? Attraverso la creazione di corsi ad hoc – sia digitali che in presenza – su quelle che sono le cosiddette tematiche verticali in ambito Finance (trading su Forex, Commodities, Criptovalute e Opzioni), Real Estate (per investire correttamente nel settore immobiliare) e Business (per supportare gli imprenditori a riprogettare ed evolvere le proprie aziende). “Senza dimenticare una sezione ad hoc dedicata temi che ruotano intorno alla creazione stessa di un’azienda” precisa Alfio Bardolla.

I principali risultati parlano chiaro: i ricavi sono pari a Euro 5,1 milioni (Euro 5,7 milioni al 30 giugno 2019), con un breakdown per prodotto che, grazie alla rapida digital transformation del modello di business, si compone per il 37% dalla vendita di corsi e prodotti on line (5% nel 1H2019), per il 25% dai corsi in presenza (54% nel 1H2019) e per il 25% da coaching (40% nel 1H2019) con una marginalità dell’EBITDA, che è salita fino al 23% negli ultimi 6 mesi. Si segnala che durante il lockdown sono stati sospesi i corsi in presenza e, in particolare, il wake up call, ovvero il principale corso previsto nel mese di aprile.

Ed è proprio la suddivisione tra online e presenza la chiave del successo degli ultimi mesi. E’ evidente, quasi superfluo ribadirlo, quanto i provvedimenti di confinamento e di distanziamento sociale adottati sulla scia della pandemia da cui stiamo faticosamente provando ad uscire abbiano giocato un ruolo molto marcato. Altrettanto chiara ed efficace, all’esame dei fatti, è stata la risposta strategica messa in campi da Alfio Bardolla Training Group. “Le ragioni della nostra recente solida performance? Il nostro rimbalzo è dovuto essenzialmente alla capacità di digitalizzare la nostra attività in maniera rapida” spiega Bardolla.

Ma, ovviamente, la sfida non è stata facile da nessun punto di vista. Come, ad esempio, per tutto quanto riguarda il personale – sottolinea Bardolla. Nello specifico “ci siamo resi conto di quanto fosse necessario riconvertire una quota molto significativa della nostra forza lavoro che ha dovuto riformulare la propria attività coniugandola ai modi e ai tempi del digitale”. E quando si parla di digitalizzazione della forza lavoro, o meglio, di un’operazione di per sé complessa che, però, è stata svolta da Alfio Bardolla Training Group con estrema rapidità ed efficacia, e che significa rivoluzionare abitudini consolidate da ormai molti anni, è chiaro che non possiamo escludere dal nostro discorso un riferimento chiaro a quelle che sono le logiche dello smart working.

Al momento più del 90% della forza lavoro di Alfio Bardolla Training Group è in smart-working. I problemi ovviamente ci sono stati nella fase di transizione, ma al momento non mancano i lati positivi. “Alcuni fronti squisitamente organizzativi sono migliorati con il passaggio al lavoro da casa – spiega Bardolla – ed abbiamo riscontrato significativi passi in avanti anche per quanto riguarda la valorizzazione ed ottimizzazione delle capacità professionali del singolo individuo”.

Quello che ha sofferto in maniera inevitabile è invece il segmento relativo agli eventi – “I 2 main event annuali in presenza sono stati cancellati per ovvie ragioni con un impatto difficilmente trascurabile dal punto di vista economico” chiarisce Bardolla – ma, nella logica di riorganizzazione che ha caratterizzato la strategia dell’azienda negli ultimi mesi, si sono rivelate anche nuove opportunità. Perché digitalizzazione, sia riguardo agli eventi che più in generale, ha fatto rima con internazionalizzazione.

“Al prossimo evento – in digitale e non in presenza – contiamo di superare i 4.000 partecipanti con adesioni provenienti per esempio da molti Paesi di lingua spagnola in tutto il mondo” anticipa Bardolla. Nello specifico stiamo facendo riferimento alla prossima Wake Up Call del 12/13/14 febbraio – che si svolgerà in italiano, inglese e spagnolo, e sarà dedicata al mondo della finanza personale. Tra gli speaker che parteciperanno: Robert Allen, Robert Kiyosaki, Vishen Lakhiani e Giacomo Bruno. “Ovviamente tutto con la garanzia della massima interazione possibile, tipica di un vero e proprio set cinematografico più che di un live-streaming” precisa Bardolla.

Guardando infine ai prossimi appuntamenti, o meglio, a quelle che possono essere anticipazioni e nuove sfide per l’azienda nei prossimi mesi, c’è un filone tanto innovativo quanto stimolante. Si tratta di bio-hacking, vale a dire quella che può essere inquadrata come la scienza dell’ottimizzazione della perfomance umana. All’evento prenderanno parte i più affermati esperti di medicina funzionale al livello mondiale proponendo dunque un approccio proprio della loro disciplina che poggia non sulla cura del sintomo quanto piuttosto sulle modalità per garantire un equilibrio psicofisico tale da assicurare un certo grado di performance anche sul fronte finanziario.