Dagli USA all’Europa, quali le prospettive del credito?

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Nell’ultima settimana, il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento ha tenuto bene, nonostante i tassi statunitensi continuino a salire, con spread e rendimenti totali pressoché invariati. Il settore dell’energia continua a performare bene, tuttavia siamo attenti alla reazione generale del mercato all’aumento dei prezzi, che sembra preannunciare ulteriori aumenti dei prezzi. In generale, c’è stata una rotazione verso le materie prime, anche se non così pronunciata come quella che ha interessato il mercato azionario.

Il settore delle utilities è in primo piano dopo le recenti tempeste catastrofiche in Texas. Il modello di business generale del settore tende a prevedere un elevato indebitamento e quindi richiede una certa stabilità di reddito per avere un senso. La significativa perturbazione meteorologica ha reso dolorosamente ovvia la mancanza di investimenti nelle infrastrutture negli Stati Uniti; le recenti interruzioni di corrente hanno sconvolto la quotidianità dei texani, in modo non dissimile dall’impatto degli incendi in California l’anno scorso. La cosa più importante è che questi disastri avrebbero potuto essere evitati se gli avvertimenti fossero stati ascoltati dagli enti di regolamentazione statali. Il governo statunitense continua a parlare di un accordo “bipartisan” per le infrastrutture, tuttavia continuiamo a vedere la mancanza di qualsiasi azione reale in corso.

Nella zona euro c’è stato un irripidimento delle curve dei rendimenti; il rendimento dei Bund tedeschi è passato da -0,5% di un mese fa a -0,3% nei break even a 10 anni, in aumento di 27 punti base da inizio anno. Questo è in contrasto con le dichiarazioni rilasciate dalla Banca Centrale Europea secondo cui le proprie prospettive inflazionistiche non sono coerenti con rendimenti più alti nella parte lunga della curva, ma è stato chiaramente notato che continua a monitorare da vicino i rendimenti a lungo termine. Tendenzialmente gli spread del credito, sia nell’high yield che nell’investment grade, si stanno muovendo lateralmente e quindi non mostrano il sentiment nervoso che sta tornando sui mercati azionari. A nostro avviso, quest’ultimo sarà molto probabilmente di breve durata e l’inizio di un trading più laterale, dato che le opportunità di valore relativo (RV) – soprattutto nell’investment grade – sono poche e sporadiche.

Alla periferia, gli spread italiani si stanno finalmente riprendendo. Il neoeletto primo ministro italiano, Mario Draghi, ha conquistato i primi voti di fiducia al Senato, il che è un segnale incoraggiante che la stabilità possa tornare nel Paese. Infine, ci ha colpito il recente annuncio di HSBC di un’accelerazione della strategia “pivot to Asia”. HSBC ha deciso di spostare le figure chiave a Hong Kong e Singapore e di chiudere le attività retail negli Stati Uniti e in Francia, inducendoci a chiederci come le regole di equivalenza tra l’UE e l’Associazione britannica per gli investimenti, se e quando saranno concordate, influenzeranno il settore finanziario.