White Book di EY dedicato al mercato azionario AIM Italia

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il nuovo White Book di EY, dedicato al mercato azionario AIM Italia come leva di trasformazione delle aziende, fa una panoramica dello stato della situazione, con opportunità e proposte per un ulteriore rilancio del mercato post Covid.

  • Nel corso del 2020 in Italia si è registrato, nonostante la crisi, un forte aumento della propensione al risparmio: partendo da un ammontare complessivo di depositi bancari pari a € 1.563,2 Mld a fine gennaio 2020, da febbraio 2020 (inizio della pandemia da COVID-19) a novembre 2020 il totale delle disponibilità liquidite depositate presso gli istituti di credito da clientela residente è aumentato di €151,7 Mld, giungendo a complessivi € 1.714,9 Mld. Tra il Q4 2020 ed il Q1 2021, si attende che la liquidità sui depositi bancari eguagli l’ammontare del PIL 2019, pari ad €1.787 Mld;
  • Evoluzione dei depositi bancari delle imprese nel 2020: nel corso dei primi 9 mesi del 2020, i depositi bancari delle imprese sono cresciuti del 21%, arrivando a sfiorare € 365 miliardi, poiché gran parte di esse hanno posticipato gli investimenti in attesa di un contesto economico più favorevole;
  • Il comparto industriale AIM in cifre: su un totale di 137 società attualmente quotate sul mercato AIM Italia, il 90% circa dei soggetti emittenti (i.e. 123 società) appartiene al comparto industriale-manifatturiero, mentre il restante 10% (i.e. 14 società) è riconducibile al settore dei servizi finanziari/assicurativi e al settore real estate;
  • Quali sono stati i settori più resilienti allo shock pandemico? Pharma & Healthcare, Technology, Power & Utilities hanno registrato una variazione di fatturato negli ultimi 12 mesi (rispetto al 2019) con un calo più contenuto, rispetto ad altri settori; il comparto tecnologia ha registrato una crescita positiva (intorno all’1,4%), rivelandosi quindi anticiclico;
  • Focus specifico sui due macro-settori: Consumer Goods e Industrial Products, che comprendono al proprio interno sotto-settori in cui l’Italia vanta una expertise nota sui mercati internazionali, con volumi d’affari notevoli. All’interno dell’ambito dei beni di consumo, il comparto che presenta i maggiori connotati di resilienza nel periodo di lockdown è quella del Food and dei prodotti di consumo di base, con una variazione positiva del 37% circa tra il fatturato degli ultimi 12 mesi e quello del 2019. All’interno del settore Industrial Products invece tutti i sotto-settori hanno subito uno scostamento negativo; solo il comparto Materials mostra uno scostamento inferiore al 3%;
  • All’interno dell’universo di PMI industriali non quotate abbiamo provato a configurare un potenziale bacino di società che, per fatturato, marginalità, tipologia di azionariato e struttura finanziaria, potrebbero rispondere all’identikit ideale del nuovo emittente per il mercato AIM Italia. Dalla simulazione condotta emerge che i settori dei prodotti industriali e dei beni di consumo, in termini assoluti, presentano un volume di affari complessivo pari a circa € 49 miliardi, che rappresenta oltre l’80% dell’intero bacino di potenziali emittenti AIM Italia identificati;
  • In un contesto di generale criticità dovuto al perdurare della pandemia, la quotazione sul segmento AIM Italia di Borsa Italiana può rappresentare quindi una valida e concreta possibilità di risposta a sostegno della ripatrimonializzazione delle aziende e delle necessità da parte di queste di investire sulla trasformazione dei modelli di business e operativi, necessari a cogliere le nuove opportunità che il mercato presenta. Abbiamo stimato cheun incentivo fiscale dell’entità di € 300 milioni produrrebbe un aumento del PIL nel primo anno pari a € 450 milioni, e a medio termine di € 900 milioni. Ciò comporterebbe la riduzione dell’effettivo costo della misura, con un rientro di risorse dal gettito fiscale, attraverso imposte dirette e indirette.

Commenta Marco Daviddi, Strategy and Transactions Med Region Managing Partner di EY: “La contrazione dei consumi determinata dalle misure di lockdown e dal perdurare della emergenza sanitaria, in Italia e nei principali paesi di export dei prodotti made in Italy, ha accentuato le necessità di intervenire sulla struttura di capitale e debito di molte piccole e medie imprese nazionali, soprattutto nei comparti dell’economia più colpiti dal confinamento. La quotazione sul segmento AIM di Borsa Italiana dedicato alle PMI consente, in questo contesto, un processo di raccolta di capitale sul mercato regolamentato più snello, celere ed efficace, che allo stesso tempo non comprometta in maniera significativa l’assetto di governance, chiaramente a condizione che le aziende si dotino di piani sostenibili di trasformazione e riposizionamento sul mercato con un orizzonte di medio lungo periodo”.

Spiega Renato Salsa, Strategy and Transaction Corporate Finance Leader di EY: “Lo Stato può ricoprire un ruolo di promotore degli investimenti privati, che rimetta in circolo il risparmio accumulato nei mesi di lockdown a sostegno della economia reale, in particolare in questa fase ancora emergenziale. L’incentivazione alla quotazione delle PMI, tramite una policy anticiclica di detrazione d’imposta dell’ammontare investito sull’AIM, avrebbe ricadute positive, attraverso una ripresa di occupazione e consumi, dal punto di vista industriale, economico e sociale. Con riferimento alle aziende poi, la ricapitalizzazione consente non solo di ridurre il livello di indebitamento, ma soprattutto di investire in una profonda review del business model, con particolare riferimento ai canali di vendita, alle catene di fornitura e all’innovazione di prodotto, anche grazie alle opportunità connesse con la digitalizzazione e automazione dei processi industriali”.