La crescita bussa alla porta dell’Europa

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L’Europa ha dimostrato resilienza durante gli ultimi mesi di pandemia, nonostante abbia sofferto per via delle regole preventive per combattere la diffusione del COVID-19. Tuttavia, a partire da metà maggio ci attendiamo una svolta positiva: infatti, considerando i dati sui contagi e la velocità a cui molti paesi stanno vaccinando la propria popolazione, crediamo che siamo ormai giunti alle porte di una ripresa sia economica che dell’economia reale. Manteniamo una visione positiva per l’Europa soprattutto grazie ai dati riguardo il COVID-19 ed il vaccino. Ad esempio, in Germania negli ultimi giorni sono stati vaccinati più di un milione di persone al giorno, con l’obiettivo di vaccinare circa metà della popolazione entro il 2 giugno. Un obiettivo ambizioso, ma senz’altro realizzabile. Sul fronte italiano invece, grazie alla riduzione dei casi l’Italia, seppur con cautela, sta ricominciando a vivere. Leggermente più indietro è la Francia, per cui la riapertura sembra essere attorno alla metà di maggio.

Infatti, grazie al clima di positività dettato principalmente dal vaccino e dal crescente numero di vaccinati, stimiamo che l’Eurozona registrerà una forte crescita in termini di PIL. Per il secondo trimestre stimiamo +1.9% di crescita. Un altro dato estremamente incoraggiante riguarda proprio la finalizzazione del recovery plan, sia per l’Italia che per la Spagna. Mentre attendiamo che il piano di ripresa venga concluso per ciascun paese alla riunione di giugno del Consiglio Europeo, stimiamo che i fondi saranno versati verso l’inizio del terzo quadrimestre. Dunque, per l’Italia sono previsti 192 miliardi, mentre per la Spagna sono previsti 170 miliardi. I fondi verranno principalmente impiegati seguendo la macro-strategia europea, e quindi saranno volti allo sviluppo delle infrastrutture digitali e “green”. Prevediamo che le sovvenzioni verranno erogate nel 2021 e 2022 mentre i prestiti saranno disponibili a partire dal 2023, essenzialmente per mantenere un livello di crescita costante negli anni a seguire.

Nel concreto, i programmi e fondi europei si tradurrebbero in una crescita cumulativa del PIL per i prossimi 5 anni (2021-2026) italiano e spagnolo del 4.5% e 5% rispettivamente. Oltre a prevedere un panorama positivo dal punto di vista d’investimenti, sia per l’Italia che per la Spagna sono previste delle importanti riforme politiche volte a migliorare la pubblica amministrazione sia sotto il profilo del mercato del lavoro che sotto il profilo del sistema pensionistico. In particolare, per l’Italia prevediamo che le riforme, seppur ancora in fase di elaborazione, siano poste in essere al fine di stimolare la crescita del Paese. In conclusione, nonostante possa sembrare che i programmi per l’Italia e la Spagna siano molto ambiziosi, crediamo ci sia un’importante opportunità per la ripresa economica.