USA: tapering ed infrastrutture prima o dopo l’estate?

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La settimana scorsa ci ha lasciato una Federal Reserve che è sembrata più ottimista, riconoscendo i recenti miglioramenti nell’economia e la riduzione dei rischi al ribasso in termini di outlook. La Fed stessa è però ancora lontana dal doppio obiettivo di piena occupazione e inflazione alla soglia del 2% e, di conseguenza, il presidente Powell ha respinto al mittente le voci circolare riguarda ad un tapering ormai imminente. Se però i progressi sul fronte del mercato del lavoro e per quanto riguarda l’andamento della campagna vaccinale continueranno a ritmo sostenuto, la discussione sui tempi e sulle modalità per rallentare il ritmo degli acquisti di asset dovrà svolgersi in occasione della conferenza di Jackson Hole a fine agosto o durante la riunione di settembre, con l’obiettivo di cominciare a parlare di politica meno accomodante all’inizio del prossimo anno, sempre in assenza di incidenti di percorso.

Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Biden ha tenuto un discorso a sessione congiunta del Congresso per segnare i suoi primi 100 giorni di mandato ed ha colto l’occasione per promuovere la propria agenda economica per il futuro. Dopo essere riuscito a far approvare un pacchetto di aiuti legati alla pandemia del valore complessivo di 1.900 miliardi di dollari all’inizio di quest’anno, Biden sta ora cercando di ottenere il sostegno per un piano di infrastrutture da 2,3 miliardi di dollari e per un’espansione della rete di sicurezza sociale da circa 1,8 miliardi di dollari, operazione questa che sarebbe finanziata attraverso l’incremento della tassazione sulle aziende e sulle fasce più ricche della popolazione. Mentre il percorso di implementazione potrebbe rivelarsi impegnativo, è necessario un piano a lungo termine che muova nella direzione di una crescita verde e sostenibile. Se non altro, la dimensione del pacchetto di infrastrutture sembra poco ambiziosa, rispetto alla generosità delle misure fiscali orientate al breve termine.