Il rapporto IPC statunitense spinge la FED verso il quarto rialzo consecutivo

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Il rapporto IPC statunitense di settembre ha riservato un’altra sorpresa al rialzo dell’inflazione, alimentando la pressione sulla Fed affinché il prossimo meeting di inizio novembre porti al quarto rialzo consecutivo di 75 punti base.

In prospettiva, l’inflazione headline, pur avendo raggiunto il picco a giugno, rimarrà probabilmente su livelli elevati per i prossimi mesi, riflettendo in gran parte le pressioni sui prezzi interni ancora in atto. Infatti, nonostante i recenti miglioramenti, il mercato del lavoro è ancora rigido, aspetto che ha sostenuto i salari. Riteniamo comunque che la domanda si raffredderà nei prossimi mesi e in modo ancora più significativo nel 2023, a causa dell’elevata inflazione che comprime i redditi reali (la crescita dei salari reali è in territorio negativo da un anno e mezzo), della stretta monetaria e fiscale. Tutto ciò, insieme alla stabilizzazione dei prezzi dell’energia e al graduale allentamento dei vincoli dell’offerta globale, dovrebbe far scendere l’inflazione nel corso del prossimo anno, anche se rimarrà al di sopra dell’obiettivo della Fed, dato l’alto punto di partenza.

Il rapporto sull’inflazione ha confermato che la Fed deve continuare a concentrarsi sulla lotta all’inflazione. I dati recenti hanno continuato a delineare un quadro di inflazione elevata e di mercato del lavoro rigido, suggerendo che è necessario un ulteriore inasprimento monetario per raffreddare la domanda e riallinearla ad un’offerta limitata. Inoltre, la Fed deve anche ripristinare la propria credibilità, riducendo così il rischio che l’inflazione si consolidi attraverso i cosiddetti effetti di secondo round. Nel complesso, la posta in gioco è così alta che la Fed è disposta a correre il rischio di esagerare e provocare una recessione – forse è proprio questo l’obiettivo che si prefigge in questa fase per affrontare efficacemente l’attuale problema dell’inflazione. Di conseguenza, la Fed manterrà la sua traiettoria hawkish nei prossimi mesi e, a meno che non si verifichi qualche incidente di percorso nei mercati finanziari, probabilmente realizzerà un ulteriore aumento di 125 punti base entro la fine dell’anno, in linea con le aspettative mediane del suo dot plot.