Ritorno alla vita

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La campagna di vaccinazione europea sta progredendo rapidamente e l’economia sta registrando notevoli miglioramenti. In questo contesto, i prezzi delle azioni continuano a essere sostenuti dalla ripresa globale: la crescita globale del PIL è stimata al 6% per il 2021 e al 4,4% per il 2022 (consenso Bloomberg), grazie alla normalizzazione delle economie, agli stimoli monetari e a politiche fiscali estremamente espansive.

Tuttavia, questi stessi stimoli fiscali, in USA pari a 6.000 miliardi di dollari, comportano un rischio di inflazione, poiché sono troppo elevati rispetto all’output gap del Paese. Si stima che si sia accumulato negli USA un eccesso (dry powder) di 2,1 trilioni di dollari dal lato della domanda, legato agli assegni governativi di stimolo e alla domanda repressa. Per queste ragioni un aumento dell’inflazione fino al 4-6%, pur non essendo il nostro scenario di base, è un rischio concreto e merita di essere attentamente monitorato.

In Europa il miglioramento della crescita degli utili e del quadro macro sta premiando il nostro posizionamento di sovrappeso. I mercati azionari europei beneficiano del peso elevato dei settori ciclici e value.  Inoltre, nella Green Economy, che trarrà beneficio dalle prime erogazioni di fondi nell’ambito del programma Next Generation EU, l’Europa sta guadagnando posizioni di leadership a livello mondiale.

Rimaniamo positivi sulle azioni dei Mercati Emergenti, supportate dalla crescita globale e dalla fase di risalita del ciclo delle materie prime anche se hanno risentito del rialzo dei tassi di interesse e, a livello micro, del peso maggiore del settore tecnologico.

Confermiamo la nostra posizione prudente sulle obbligazioni globali, poiché i rendimenti dei portafogli obbligazionari, al netto delle commissioni, basteranno solo a coprire l’inflazione, con rendimenti reali pari a zero o negativi, inducendo a privilegiare le azioni.