Osservatorio AIM: il mercato AIM resiliente nell’anno del covid con ricavi a +3%

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IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’IPO Advisory, ha presentato oggi i risultati e le principali evidenze dell’OSSERVATORIO AIM® elaborato dall’Ufficio Studi interno.

Anna Lambiase, CEO & Founder di IR Top Consulting ha così commentato: “Le società AIM hanno reagito positivamente agli effetti dell’emergenza sanitaria segnando una crescita media di fatturato 2020 pari a +3% con i settori Telecomunicazioni (+42%), Chimica (+19%), Tecnologia (+14%) ed Healthcare (+5%) che hanno sovraperformato il mercato. I ricavi medi delle aziende quotate su AIM Italia ammontano a 35,7 milioni di euro con un EBITDA medio pari a 4,8 milioni di euro. Il mercato AIM Italia conferma il suo ruolo centrale nel favorire lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle PMI; le società impiegano nel 2020 circa 19.600 dipendenti, con una crescita, in media, pari al +23% rispetto allo stesso perimetro dell’anno precedente. La raccolta media su AIM nel primo semestre 2021 ha raggiunto 8,0 milioni di euro, superando il dato medio delle IPO pre Covid-19 del primo semestre 2019 (4,9 milioni di euro) e rilevando nel primo semestre 2021 una domanda da parte degli investitori in media superiore a 3,8 volte l’offerta. Alla luce di quanto emerso pensiamo che la fiducia stia tornando, ma per sostenere una crescita duratura dell’equity capital market è necessario rendere il Credito di Imposta sui costi di quotazione introdotto dal MISE una misura strutturale per favorire in maniera permanente i programmi di investimento delle PMI. A conferma del forte rilancio che prevediamo per il mercato, stimiamo una crescita nel 2021 del +57% in termini di capitalizzazione, con un numero di società target al 31 dicembre 2021 di 173 (+25% rispetto al 2020) e un numero totale di nuove IPO che nell’intero 2021 si attesterà a 35, rivestendo un ruolo fondamentale nella struttura dei mercati azionari nazionali, anche a seguito dell’operazione di integrazione di Borsa Italiana con Euronext.”

I trend di AIM Italia nel quinquennio 2016-2021

Tra il 2016 e il 2021 aumenta l’efficienza del mercato espressa secondo le principali variabili di misurazione: dimensioni, governance, liquidità, coverage. In particolare:

  • si amplia in 5 anni il numero di società che passano da 77 nel 2016 a 148[1] a luglio 2021 (+92%) e la capitalizzazione che passa da 2,9 miliardi di euro a circa 8,1 miliardi di euro (+178%).
  • migliorano i principali parametri «standard» di Corporate Governance: a seguito delle modifiche regolamentari, il 100% delle società AIM presenta almeno un componente indipendente nel board (95% nel 2016), il 65% presenta almeno una quota rosa nel CDA (50% nel 2016), l’89% presenta il voto di lista per la nomina del CDA (57% nel 2016), il 66% delle società AIM presenta almeno un comitato endoconsiliare (58% nel 2016).
  • sale nel periodo di riferimento 2016-2021 il controvalore medio giornaliero (+436%), passando da 24 mila euro nel 2016 a 127 mila euro a luglio 2021; aumentano i giorni con scambi: +42% nel 2021 rispetto al 2016 (62% vs 88% sul totale dei giorni di negoziazione);
  • sale all’81% la quota delle società AIM con la copertura da parte di analisti (55% nel 2016), dato che beneficia inoltre dell’impatto positivo della revisione della normativa che ha stabilito l’obbligatorietà della ricerca (equity research) per gli emittenti quotati successivamente al 3 gennaio 2018.
  • aumentano le operazioni sul mercato secondario: nel 1H 2021 sono stati emessi aumenti di capitale per un valore pari a 104 milioni di euro, in crescita del +148% rispetto al 2016 (42 milioni di euro). Nel 1H 2021 sono stati emessi inoltre prestiti obbligazionari per un importo pari a 150 milioni di euro, +200% rispetto al 2016.

Risultati economico-finanziari al 31 dicembre 2020

Il giro d’affari complessivo del mercato AIM Italia è pari a 4,9 miliardi di euro al 31 dicembre 2020 (4,98 miliardi nel 2019). Le società AIM hanno reagito positivamente agli effetti dell’emergenza sanitaria, registrando un incremento medio del +3% nel 2020 rispetto al 2019. La crescita dei ricavi ha interessato il 48% delle società, evidenziando nell’11% dei casi un tasso di crescita superiore al 50%. L’82% delle società presenta ricavi inferiori a 50 milioni di euro, mentre il 5% superiori a 100 milioni di euro.

Il 49% delle società ha registrato una crescita in termini di EBITDA nel 2020: di queste, il 14% ha registrato tassi di crescita superiori al 50%. Il 65% delle società ha riportato un risultato netto positivo nel 2020.

Sono 29 le società che hanno distribuito dividendi nel 2021, per un ammontare complessivo di 53,5 milioni di euro (68,7 milioni di euro nel 2020) e un dividend yield medio pari al 2,1% (2,8% nel 2020).

Le società AIM impiegano 19.600 dipendenti al 31/12/2020 (147 il dato medio, 84 il dato mediano), con una crescita, in media, pari al +23% rispetto al 2019 (circa 18.900 dipendenti). I settori che occupano, in media, maggior numero di risorse sono Industria (28%), Tecnologia (22%), Servizi (14%), Moda e Lusso (8%). Lo status di società quotata richiama l’interesse di talenti a tutti i livelli, che possono maturare un percorso professionale riconosciuto anche dal mercato: +62% è la crescita del numero delle risorse impiegate dalla data di IPO ad oggi (CAGR +12%).

Highlights IPO 1H2021

Secondo le analisi dell’Osservatorio AIM, nei primi sei mesi del 2021 il mercato AIM Italia ha registrato 13 nuove quotazioni, di cui 2 IPO quotate sul Segmento Professionale e 1 SPAC.

Le ammissioni risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 che registrava 3 IPO. Il trend positivo si conferma anche confrontando il dato 2021 con il relativo periodo del 2019 (pre Covid-19) quando le ammissioni sono state 11.

I collocamenti del 2021 si sono realizzati principalmente nei mesi di maggio e giugno, contando 7 nuove società, e si sono concentrate su 4 settori: la Tecnologia è al primo posto con 5 IPO (38%), seguono Servizi (3 società, 23%), Finanza (3 società, 23%), Energia ed Energie Rinnovabili (2 società, 15%). Relativamente alla distribuzione territoriale, il 54% delle IPO 2021 proviene dalla Lombardia (7 società), il 23% dal Lazio (3 società), il 15% dal Veneto (2 società) e l’8% dall’Emilia-Romagna (1 società). Il 38% delle nuove IPO è costituito da PMI innovative (5 società).

Le 13 nuove quotazioni del I semestre 2021 hanno raccolto complessivamente 316 milioni di euro, di cui 96 milioni derivanti da società e 220 milioni di euro da SPAC (pari al 70% sul totale della raccolta 2021), in crescita rispetto alla raccolta totale dell’intero 2020 (136 milioni di euro). Il dato risulta positivo se confrontato con il primo semestre 2020 che registrava capitali raccolti pari a 30 milioni di euro e con il primo semestre 2019 (pre Covid-19) con una raccolta pari a circa 74 milioni di euro. Il taglio medio delle operazioni su AIM nel primo semestre 2021 (al netto di SPAC) ha raggiunto 8 milioni di euro, superando il dato medio delle IPO pre Covid-19 del primo semestre 2019 (4,9 milioni di euro).

Al netto di SPAC, il principale settore in termini di raccolta delle IPO 1H2021 è la Tecnologia (64 milioni di euro); la prima regione in termini di raccolta 1H2021 è la Lombardia (41 milioni di euro).

La capitalizzazione totale in IPO delle 13 ammissioni del 1H2021 è pari a 670 milioni di euro (37,5 milioni in media al netto SPAC), post quotazione la market cap è salita a 825 milioni di euro, pari al 10% del mercato AIM. Il flottante medio in IPO è pari al 22% (al netto di SPAC). Le nuove IPO 1H2021 registrano ricavi al 31 dicembre 2020 pari a 18 milioni di euro. Dalla data di quotazione al 9 luglio 2021, le IPO hanno registrato una performance positiva con un rendimento in media pari al +44%.