Come coinvolgere e influenzare le società per una strategia vincente

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Affinché un’azienda cresca e prosperi, è fondamentale proteggere gli interessi di tutti gli stakeholders. C’è una crescente consapevolezza e un riconoscimento sempre maggiore del fatto che il controllo totale da parte degli azionisti non sia un bene per l’interesse di una società nel lungo termine.

Come gestore attivo che utilizza strategie ad alta convinzione, utilizziamo i nostri investimenti sottostanti come mezzo per il cambiamento. Cerchiamo di assicurarci che le società in cui investiamo abbiano un business ad impatto positivo nel lungo termine, ovvero sostenibili nel senso più ampio del termine. A tale scopo, manteniamo una relazione con le società e cerchiamo di raggiungere dei cambiamenti attraverso il voto. L’obiettivo è un mondo migliore insieme a rendimenti maggiori.

Il modo in cui procediamo per coinvolgere le società è innanzitutto definire le priorità. Identifichiamo le nostre aziende migliori, definiamo il nostro percorso di engagement e andiamo avanti con il voto.

Abbiamo aspettative realistiche. Sappiamo di non poterci aspettare dei risultati nel corso di una notte. Nell’affrontare problemi quali la successione o la decarbonizzazione, ci potrebbero volere anni perché un cambiamento sia evidente. Anche se abbiamo avuto successo nel raggiungere il cambiamento desiderato, non ci fermiamo dicendo “missione compiuta”. Passiamo immediatamente alla fase successiva della nostra gestione dell’engagement.

Impegno collettivo

Cerchiamo di influenzare le decisioni delle società direttamente o insieme ad altre parti interessate. Ciò avviene in determinati scenari in cui abbiamo bisogno di intervenire per un problema di una società specifica, o di lavorare insieme a colleghi o altre organizzazioni quando affrontiamo i rischi sistemici come la catena di distribuzione o il cambiamento climatico. Uno di questi partner è stato l’Investor Forum1, grazie a cui abbiamo beneficiato dell’azione collettiva in quanto azionisti di minoranza nelle compagnie.

Le nostre relazioni di stewardship con le aziende si concentrano sui fattori del valore a lungo termine per proteggere gli interessi dei nostri clienti. Chiedere ai boardin che modo si assumono la responsabilità di comprendere rischi e opportunità legati all’ESG è parte di questo compito.

Ma col tempo abbiamo capito che le aziende possono avere successo nel lungo termine solo se prestano la dovuta attenzione ai bisogni degli stakeholder opposti nelle società – il che include clienti, impiegati, esecutivi e azionisti.

Dunque, molto del nostro lavoro e del nostro impegno si concentra sul comprendere chi sono gli stakeholder principali nel business. Proviamo anche a farci un’idea su come i board di tali aziende stiano gestendo questi interessi. Ciò è cruciale per la sostenibilità a lungo termine e il successo di quella azienda.

Spettro più ampio

Negli ultimi anni, l’ESG come concetto è diventato sempre più importante, dal momento che gli investitori in tutto il mondo cercano soluzioni a problematiche quali il riscaldamento globale e la disparità salariale. Migliorare la governance è effettivamente il mezzo con cui le aziende valorizzeranno l’ambiente e gli aspetti sociali dell’equazione.

Per esempio, affrontiamo i rischi sistemici come il cambiamento climatico che possono avere un impatto sulle nostre partecipazioni, collaborando con un gruppo più ampio. Nel 2019 Jupiter è diventata membro di Climate Action 100+, un’iniziativa di investitori che cerca di indirizzare un’azione collettiva verso una selezione delle società più inquinanti e di coordinare l’impegno degli azionisti verso questo sottogruppo di aziende.

Lo sguardo dello stakeholder è molto importante per noi perché può determinare il successo o il fallimento di una società nel lungo termine. Sindacati, movimenti civili così come le ONG ci contattano sempre più spesso, e siamo sempre aperti all’impegno con questi enti. Anche se non siamo sempre d’accordo con le loro posizioni, è importante rimanere aperti e oggettivi per quanto riguarda il dialogo.

Revisione dei progressi raggiunti

Non continuiamo però a parlare con le aziende per il gusto di farlo. Se i risultati desiderati non vengono raggiunti, ci potrebbe essere una distruzione di valore. Anche se non abbiamo una formula per mappare il percorso dell’engagement, seguiamo una certa disciplina nella valutazione del progresso. Abbiamo alcuni risultati e obiettivi in mente, e cerchiamo di seguirli.

Lo Stewardship Committee di Jupiter ha la supervisione sulla revisione degli engagements. Teniamo anche incontri con i gestori sulla gestione del rischio. L’ufficio del CIO effettua inoltre delle revisioni attraverso gli input dei gestori, sia annualmente sia durante la fase intermedia, e ognuna di queste include anche la stewarship.

Per verificare se le società stiano effettivamente facendo quello che promettono, parliamo con un’ampia gamma di persone, inclusi i direttori non esecutivi e le commissioni di audit. Ed è importante sottolineare che incontriamo spesso i presidenti delle società separatamente dai CEO o dai direttori finanziari per assicurarci che abbiano una visione dal medio al lungo termine per la società.

Complessivamente, il nostro approccio non consiste nello “spuntare delle caselle”. Studiamo tutti gli aspetti di un business e facciamo un’attenta considerazione tenendo in mente tutti gli stakeholder per generare alpha.