Naufragio nella Manica: cambierà qualcosa nel sentiment post-Brexit?

-

L’annuncio di Biden della scelta di Powell per un secondo mandato come Presidente della Fed ha visto i rendimenti statunitensi a breve termine salire durante la scorsa settimana, anche se le notizie diffuse durante la notte riguardanti la pandemia hanno provocato l’inversione di questo movimento in un contesto di mercati calmi per il Ringraziamento. Con i dati che rimangono solidi e una maggiore attenzione politica sull’inflazione, pensiamo che sia probabile che il FOMC annunci un’accelerazione nel suo programma di tapering alla riunione di dicembre.

Per ora, i rendimenti a lunga scadenza rimangono in range limitato, mentre la curva dei rendimenti si appiattisce. Anche se i future sull’eurodollaro prezzano un percorso molto più falco per i tassi, rispetto ai punti mediani della Fed durante il 2022 e il 2023, sembra che i mercati siano riluttanti a credere che i tassi di liquidità possano superare il 2% nel lungo termine.

Tuttavia, dubitiamo che sia possibile che la curva si appiattisca molto più di quanto sia avvenuto finora e siamo convinti che un movimento verso l’alto dei rendimenti dovrebbe essere guidato dalla scadenza a 10 anni della curva. La notizia della nuova variante COVID-19 B.1.1.529 nelle ultime ore potrebbe ovviamente cambiare qualcosa, ma in questa fase la mancanza di informazioni rende difficile analizzare o commentare in modo troppo credibile.

Guardando oltre i mercati dei tassi, è stato interessante osservare come il dollaro sia stato sostenuto dall’aumento dei rendimenti a breve termine, mentre le azioni hanno ricevuto supporto dal fatto che le scadenze più lunghe hanno subito poche oscillazioni

Sotto molti aspetti, questo può essere un risultato logico, dato che l’equity è esso stesso un asset di lunga durata. Pertanto, è il tasso di sconto per i futuri flussi di cassa provenienti dalla parte lunga del mercato obbligazionario che dovrebbe avere il maggior peso sulle azioni. Anche se ci sono rumor su un tapering accelerato e le proiezioni propendono per tre rialzi della Fed nel 2022 e 2023, il rendimento dei Treasury a 30 anni è ancora di circa 50 punti base inferiore al suo massimo di marzo 2021.

Visto in questa luce, è comprensibile che gli investitori azionari rimangano ottimisti fino a quando ciò non cambierà. Detto questo, se i rendimenti a lunga scadenza cominciano a salire, allora potrebbe aumentare il rischio di un’inversione di tendenza nelle azioni e una rotazione dal growth al value su base settoriale.

In Europa l’attenzione resta concentrata sulla quarta ondata di COVID-19. Sulla base dell’esperienza del Regno Unito, ci aspettiamo che questa si plachi presto e speriamo che i politici mantengano i nervi saldi senza imporre nuovamente le restrizioni del lockdown, come abbiamo visto in Austria. A questo punto, il lockdown ci sembra un errore politico e guardando i dati sanitari, si osserva che i livelli di ospedalizzazione in tutto il continente rimangono molto più bassi di quanto non fosse all’inizio del 2021 – nonostante le notizie allarmistiche provenienti da organizzazioni come l’OMS.

Anche se rimaniamo ottimisti riguardo ai rischi del COVID-19 in Europa, pensiamo che i recenti sviluppi daranno alla BCE un ampio margine per rimanere relativamente colomba alla riunione di dicembre, nonostante le elevate pressioni inflazionistiche.

Un’estensione di 40 miliardi di euro negli acquisti del programma APP è ampiamente prevista e le prospettive tecniche per il reddito fisso governativo dell’Eurozona continuano ad apparire favorevoli fino al 2022. Dubitiamo che i tassi della zona euro saliranno sostanzialmente prima della fine del 2023, di conseguenza abbiamo una prospettiva più favorevole rispetto alla duration dell’euro rispetto agli Stati Uniti o al Regno Unito.

Altrove in Europa, un accordo di coalizione in Germania sembra aprire la strada a un Governo Scholz, che sarà annunciato all’inizio del mese prossimo. Anche la politica in Svezia ha attirato l’attenzione, con la prima Premier donna del Paese che è durata solo poche ore in carica prima del crollo della coalizione che la sosteneva.

Gli spread del credito europeo sono stati sotto pressione durante il mese di novembre, con spread swap, corporate e sovrani tutti in aumento. Con l’offerta che si riduce con l’arrivo di dicembre, riteniamo che questi movimenti si possano invertire nel corso del prossimo mese, a patto che la BCE non faccia una sorpresa da falco, cosa che riteniamo relativamente improbabile.

I fattori stagionali favorevoli a gennaio dovrebbero anch’essi rappresentare un elemento costruttivo, ma pensiamo che questo sia l’inizio di un re-pricing che potrebbe arrivare più avanti nel 2022, se gli acquisti di asset dovessero concludersi entro la fine dell’anno.

Nei mercati emergenti, è stata (forse giustamente) la Turchia ad essere al centro dell’attenzione nella settimana del Ringraziamento. Dopo il recente taglio dei tassi da parte della Banca Centrale di fronte all’aumento dell’inflazione, la Lira è finita sotto forte pressione a causa della crescente evidenza della dollarizzazione dell’economia turca.

Erdogan ha cercato il sostegno dei suoi amici in Medio Oriente per sostenere la valuta nazionale, anche se egli sembra rimanere l’artefice di molti dei problemi della Turchia. I fondamentali macro richiederanno una politica più restrittiva per domare l’inflazione e, finché questo non sarà riconosciuto (possibilmente da un governo diverso), sospettiamo che gli asset turchi rimarranno sotto pressione.

Nel frattempo, le preoccupazioni sul confine tra Russia e Ucraina continuano a crescere, aumentando i disordini nella regione. Novembre è stato un mese difficile per i mercati emergenti, con sviluppi negativi a livello di singoli Paesi, l’aumento del rischio geopolitico, l’aumento dei tassi a breve negli Stati Uniti e un dollaro stabile che hanno pesato sulle valutazioni.

Guardando avanti

Ci aspettiamo che alla fine della prossima settimana venga pubblicato un report solido sul lavoro negli Stati Uniti relativo al mese di novembre. I posti di lavoro vacanti negli Stati Uniti rimangono a livelli record e le richieste di disoccupazione sono diminuite, il che ci suggerisce che il mercato del lavoro statunitense è in via di guarigione. Anche le vendite al consumo nel periodo del Black Friday/Cyber Monday saranno monitorate da vicino, anche se, in assenza di scorte, pensiamo che il tema chiave delle vendite natalizie di quest’anno sarà che gli sconti si riveleranno essere molto meno generosi del solito.

All’avvicinarsi di dicembre, è interessante notare come ognuna delle riunioni della Fed, della BCE e della BoE saranno eventi molto seguiti, data la situazione contingente. Di solito, i policy meeting di dicembre sono visti come non-eventi,dato il desiderio di non sorprendere o sconvolgere i mercati in un periodo in cui la liquidità è scarsa. Tuttavia, sembra che ci sia ancora molto da decidere, e se le nostre aspettative in riferimento a un rapporto solido sull’occupazione seguito da un rapporto solido sull’inflazione sono corrette, riteniamo che sia inevitabile che la Fed debba aumentare le sue previsioni sull’inflazione per il 2023 e questo diventerà un catalizzatore per accelerare il ritmo del tapering.

Anche nel Regno Unito ci aspettiamo dati solidi per il momento e in questo contesto la retromarcia della BoE a novembre implica che l’Istituto Centrale potrebbe veder aumentare le pressioni per una sua azione il mese prossimo. In contrasto con i rischi di un approccio ‘da falco’ negli Stati Uniti e nel Regno Unito, riteniamo che un risultato più ‘da colomba’ potrebbe venire dalla BCE. Tuttavia, Lagarde ha commesso errori di comunicazione in passato e i rischi relativi alla riunione della BCE rimangono elevati nel periodo che precede il meeting.

Su una nota più cupa, è stato sconvolgente assistere alla perdita di vite umane nel Canale della Manica questa settimana. Le tensioni migratorie sono un problema su base globale e probabilmente si intensificheranno nei prossimi anni a causa delle diverse tendenze demografiche, degli sconvolgimenti geopolitici e degli impatti del cambiamento climatico. Gli individui vengono sfollati in numeri record e riteniamo che ci sia bisogno di una maggiore comprensione su come affrontare questo problema.

Nelle ultime settimane, sembra che il ribollire del risentimento da parte dell’UE, e della Francia in particolare, abbia portato le autorità francesi a chiudere un occhio sui trafficanti di esseri umani che stipano uomini, donne e bambini su piccole e pericolose imbarcazioni in acque gelide in modo che possano spedire gli indesiderati nel Regno Unito. Post-Brexit, è necessario che vi sia collaborazione e cooperazione tra l’UE e il Regno Unito.

Pur avendo lasciato l’Unione Europea, il Regno Unito rimane un vicino importante. Si può solo sperare che la recente tragedia serva da catalizzatore affinché si faccia in modo che eventi simili non si ripetano. I ‘Remainer’ nel Regno Unito sono ormai scesi a patti con la Brexit, e si spera che anche l’UE faccia altrettanto.