Da rendimenti bassissimi ad abbastanza bassi

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All’inizio di quest’anno, le economie occidentali sembrano in grado di resistere alla tempesta dato che i primi dati macro del 2022 hanno mostrato una buona solidità economica, anche se con un’inflazione troppo alta registrata su entrambe le sponde dell’Atlantico. La FED sembra intenzionata a rivedere al rialzo i tassi tre volte per tenerli sotto controllo ed evitare di essere percepita come fosse alla rincorsa della curva. In Europa, invece, la BCE rimarrà verosimilmente in una posizione di attesa per altri 24 mesi.

Questa crescita superiore al trend per il 2022 sembra rappresentare in prima battuta un elemento di supporto per i prodotti a spread. La qualità del credito continuerà a migliorare registrando un numero maggiore di upgrade che di downgrade (oltre ad una copertura degli interessi che non è mai stata così alta) e il tasso di default rimarrà al di sotto del 2% in Europa e negli USA. Questo elemento fondamentale è però messo alla prova dalle valutazioni elevate e da un’offerta netta molto più elevata all’interno del segmentoinvestment grade rispetto ai livelli registrati nel corso del 2021.

Con minor sostegno da parte delle Banche centrali e probabilmente una maggior volatilità a causa dei movimenti fronte tassi di interesse, il basso breakeven rende il credito più sensibile a qualsiasi evento negativo. I rendimenti reali negativi, che molto spesso rappresentano un supporto per gli asset di rischio (e quanto accaduto nel 2021 ne è una testimonianza) possono andare solo in una direzione: cioè verso l’alto! I rischi principali dal nostro punto di vista ruotano intorno ad un’inflazione incontrollata e all’andamento del mercato cinese nel segmento ad alto rendimento (con particolare attenzione al settore immobiliare).

Nel complesso, ci aspettiamo un leggero allargamento degli spread: un incremento tra i 10 e i 15 punti base per l’investment grade e di 30/35 punti base per l’High Yield nei mercati del credito europei. Ciò porterà a rendimenti ancora positivi, ma pur sempre in misura minore rispetto a quelli del 2021.