Il 2022 inizia con nuove incognite, ma con le certezze del settore bancario e oil

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Il 2021 è stato l’anno della ripresa. Quindi abbiamo visto dall’inizio dell’anno e poi per tutto l’anno, un continuo recupero dalla pandemia. Ovviamente ci sono state delle battute d’arresto, in particolare all’inizio dell’anno, con la seconda ondata e poi i blocchi e le restrizioni in vari paesi europei.

Ma in generale, mentre l’anno proseguiva, abbiamo visto una crescita positiva delle azioni europee guidata principalmente dai profitti. Abbiamo avuto forti guadagni nel Q1, Q2 e Q3, e questo è stato il catalizzatore per il mercato azionario in Europa per continuare a performare in maniera vigorosa.

Il 2022 è un anno più complicato del 2021. Quindi abbiamo ancora il potenziale per una forte ripresa dalla pandemia. Alcuni paesi devono andare oltre in Europa, ma pensiamo anche in Asia, dove c’è un ritardo nella variante Omicron di Covid. Quindi pensiamo che questa sia la prima cosa, abbiamo questo slancio ancora abbastanza soddisfacente in termini di crescita in questo inizio dell’anno. Ciò che complica le cose è l’inflazione.

L’inflazione sta dimostrando di essere più che transitoria. Le banche centrali sembrano intenzionate ad agire, e forse ad agire in misura maggiore. E abbiamo anche una forte pressione sui prezzi delle materie prime, soprattutto petrolio e gas. E oltre a questo, la pressione salariale, che stiamo vedendo arrivare in molti posti, significa che lo scenario per il 2022 è un po’ più complesso del 2021, a nostro avviso. Abbiamo acquistato un bel po’ di compagnie petrolifere e del gas e anche alcune banche nel corso del 2021.

Pensiamo che questi titoli azionari siano in alcuni casi ancora valutati in modo attraente con generazione di flussi di cassa attesi elevati e pensiamo che le ipotesi irrealistiche sulle materie prime sottostanti siano incorporate nei prezzi delle azioni. Abbiamo anche un certo numero di società tecnologiche che stiamo cercando di acquistare di più se continuano a vendere. E poi il resto delle nostre idee sono idiosincratiche, attraversando l’intera gamma di aziende che sono esposte a forti tendenze di crescita strutturale nei consumi asiatici o potenzialmente nella decarbonizzazione, così come alcuni degli stock di tipo value nelle banche e nell’energia.