Riunione della BCE

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Una situazione un po’ bizzarra: giovedì viene annunciata la fine degli acquisti di asset e 6 giorni dopo si tiene una riunione d’emergenza in cui la BCE annuncia uno strumento (reinvestimenti flessibili del PEPP) che aveva già ripetutamente annunciato (si veda l’ultima dichiarazione della BCE) e la promessa di uno strumento anti-frammentazione da progettare. Il documento mette in luce il paradosso che la BCE si trova ad affrontare: fissare una politica del tasso d’interesse unico per adattarsi a un gruppo di Paesi piuttosto eterogenei.

La reazione dei mercati sarà un sollievo per la BCE, che però deve realizzare lo strumento anti-frammentazione in tempi relativamente brevi se vuole mantenere una prospettiva di tassi restrittiva. La realtà è che uno strumento anti-frammentazione è molto meno adatto a una politica più restrittiva che a una politica più accomodante e l’unico altro periodo in cui la BCE ha dovuto chiudere gli spread è stato in un contesto in cui si voleva mantenere o allentare la politica.

Sarebbe un po’ sorprendente se il mercato non cercasse di mettere ulteriormente alla prova la BCE.