McKinsey: gli investimenti in asset fisici per il net zero dovranno raggiungere i 9.200 miliardi di dollari annui entro il 2050

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McKinsey stima che gli investimenti in asset fisici necessari per la transizione al net zero, come la tecnologia, le infrastrutture e le risorse naturali, dovrebbero passare dalla media annuale attuale di 5.700 miliardi di dollari a 9.200 miliardi di dollari entro il 2050.

Secondo l’analisi di McKinsey, saranno necessari ogni anno ulteriori 3.500 miliardi di dollari fino al 2050. Tali finanziamenti dovranno contribuire a decarbonizzare i settori hard-to abate, per cui l’abbattimento delle emissioni è più complesso, e accelerare l’innovazione nel campo delle tecnologie emergenti.

Nel 2022 le energie rinnovabili hanno attratto circa 500 miliardi di dollari di investimenti, superando per la prima volta gli investimenti nei sistemi a combustibili fossili (pari a 450 miliardi di dollari). Uno sviluppo che dovrà però accelerare perché si raggiunga il net zero, passando da un rapporto di 1:1 a uno di 4:1.

In aggiunta a quanto riportato sopra, McKinsey e il Long Duration Energy Storage Council (LDES Council) hanno presentato il report “Net Zero heat: Long-duration energy storage to accelerate energy system decarbonization”, che illustra le opportunità offerte dai sistemi di accumulo di energia termica (TES).

Di seguito trovate alcune delle principali rilevanze dell’analisi, mentre in allegato il report in versione integrale.

  • L’accumulo di energia termica (TES) può raddoppiare il potenziale di capacità di stoccaggio di energia di lunga durata (LDES). Il TES può inoltre espandere il potenziale di capacità installata globale di LDES fino a 2-8 TW entro il 2040 (rispetto a 1-3 TW senza TES), il che si traduce in un’opportunità di investimento cumulativo compreso tra 1.600 e 2.500 miliardi di dollari e in una riduzione dei costi fino a 540 miliardi all’anno.
  • I casi aziendali legati alle tecnologie TES ne dimostrano la redditività, con un tasso di rendimento interno (IRR) compreso tra il 16 e il 28%, a seconda delle condizioni del mercato locale.
  • Il TES offre quindi un’opportunità ulteriore per lo stoccaggio di energia di lunga durata, fornendo un’alternativa economicamente vantaggiosa per la decarbonizzazione del calore e delle applicazioni di riscaldamento ad alta temperatura. Ciò dovrebbe portare a una riduzione dei costi fino a 540 miliardi di dollari all’anno, generando valore per tutto il sistema, tramite l’accelerazione dell’introduzione delle energie rinnovabili e l’ottimizzazione dell’utilizzo delle reti.
  • Si prevede che le tecnologie LDES diventino sempre più competitive in termini di costi con la progressiva maturazione del mercato. I costi legati a sistemi LDES dovrebbero diminuire nei prossimi anni, con una riduzione complessiva degli investimenti delle tecnologie LDES per l’energia pari al 25-50% entro il 2040. Anche gli investimenti per i sistemi di accumulo TES dovrebbero diminuire entro il 2040, con un calo stimato tra il 5 e il 30% per la spesa in conto capitale (capex) dedicata all’energia e tra il 15 e il 70% per la spesa in conto capitale destinata all’accumulo di energia.