Il lancio di ChatGPT-3 conferma la rapida diffusione dell’intelligenza artificiale

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Il recente lancio del chatbot “ChatGPT-3” basato sull’intelligenza artificiale ha avuto una grande risonanza online. È un servizio gratuito, lanciato da OpenAI, società fondata nel 2015 da un gruppo di ricercatori e imprenditori, tra cui Elon Musk e Sam Altman. Ha sede a San Francisco e si occupa di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale. Microsoft ha investito 1 miliardo di dollari nella società che si propone di fare progressi nel campo dell’intelligenza artificiale in modo responsabile.

ChatGPT è un potente strumento di intelligenza artificiale che può generare testi simili a quelli umani partendo da una richiesta dell’utente in tempo reale. A differenza degli strumenti di intelligenza artificiale precedenti, il vero progresso di ChatGPT è il modo in cui risponde alle domande che è simile a quello umano. Per gli utenti è quasi impossibile capire che hanno a che fare con un’intelligenza artificiale. Considerato che molte persone preferiscono interagire con un essere umano anziché con una macchina, è uno strumento che potrebbe avere effetti rivoluzionari. ChatGPT offre agli utenti un’esperienza veramente straordinaria ed è solo la prima di una serie di applicazioni AI che prevedibilmente sbarcheranno sul mercato in breve tempo, con effetti rapidi e dirompenti.

Cinque giorni dopo la sua presentazione avvenuta il 1° dicembre 2022, ChatGPT aveva già oltre un milione di utenti. Gli utenti hanno espresso il loro entusiasmo sui social media e condiviso alcuni esempi delle capacità di ChatGPT, ovvero correggere codici, scrivere saggi o poesie, tradurre testi o riassumere articoli o documenti lunghi. Finora è stato un enorme successo. Indubbiamente, uno degli aspetti più sorprendenti di questo strumento è il modo in cui presenta le risposte in un formato coerente, facilmente digeribile, a differenza dei motori di ricerca tradizionali.

È improbabile che uno strumento come ChatGPT possa sostituire i motori di ricerca così come li conosciamo. I motori di ricerca sono un modo estremamente efficace per trovare informazioni specifiche su internet; pertanto, non crediamo che potranno essere rimpiazzati dai chatbot nel breve termine. Tuttavia, con un’evoluzione più graduale, crediamo che sarà possibile integrare la tecnologia dei chatbot con i motori di ricerca.

Le tecnologie di intelligenza artificiale stanno trasformando il nostro modo di lavorare e sono in grado di stravolgere i business model tradizionali. Le società più lungimiranti stanno già utilizzando i chatbot e l’intelligenza artificiale per fare concorrenza alle imprese consolidate. Per esempio

  • Nell’e-commerce, Amazon e Alibaba usano chatbot e AI per personalizzare l’esperienza di acquisto e formulare suggerimenti ai clienti sulla base degli acquisti precedenti o delle ricerche effettuate. I rivenditori tradizionali dovranno competere con la convenienza e i suggerimenti personalizzati offerti da questi colossi dell’e-commerce o rischiano di restare indietro.
  • Nell’industria dei trasporti, le imprese di ride-sharing, come Uber e Lyft, usano l’intelligenza artificiale per ottimizzare i percorsi e migliorare l’efficienza del servizio, mentre i taxi e le imprese di noleggio auto tradizionali faticano a restare al passo.
  • Nei servizi finanziari, i roboadvisor come Betterment e Wealthfront usano i chatbot e l’intelligenza artificiale per prestare una consulenza di investimento personalizzata ai clienti, rivoluzionando il mondo degli istituti finanziari tradizionali che si avvalgono di consulenti umani.
  • Nel settore sanitario, le società di telemedicina come Teladoc e Amwell usano la tecnologia per fornire consulenza medica virtuale, scardinando così i modelli tradizionali delle visite di persona.

Questi sono solo alcuni esempi di aziende che usano i chatbot e l’intelligenza artificiale per stravolgere settori tradizionali, ma con la costante evoluzione di queste tecnologie è inevitabile che molte più aziende le adotteranno per restare al passo della concorrenza. È chiaro che per aver successo nei prossimi dieci anni un’impresa dovrà considerare l’uso dei chatbot e dell’intelligenza artificiale. Le imprese che si adatteranno con lentezza correranno il rischio di scomparire.