Preview rapporto CPI Usa: i dati sull’inflazione e sul mercato del lavoro si modereranno

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Dopo che l’indice ISM dei responsabili degli acquisti (PMI) ha registrato una contrazione sia del PMI dei servizi che di quello manifatturiero e che l’inflazione salariale di dicembre è risultata più contenuta del previsto, riteniamo che il dato di questa settimana dell’inflazione core dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) confermerà un ulteriore passo indietro nel ritmo di inasprimento della Fed. Dopo il rialzo di 50 punti base
(pb) nella riunione di dicembre, ci aspettiamo che la Fed passi a rialzi di 25 pb all’inizio di febbraio, per poi fermarsi intorno al 5%.

Previsioni inflazioni e mercato del lavoro

La nostra previsione indica che i dati sull’inflazione e sul mercato del lavoro si modereranno/indeboliranno a tal punto da spingere la Fed ad optare per una pausa prima della riunione di maggio. Tuttavia, i funzionari della Fed sembrano prevedere rialzi fino a maggio per portare il tasso sui Fed Funds appena sopra il 5%.

È probabile che l’inflazione headline di dicembre subisca una lieve contrazione (-0,1% m/m), in quanto il calo dei prezzi dell’energia e l’andamento più contenuto dell’inflazione core continuano a ridimensionare l’inflazione dichiarata. Il mercato si aspetta che l’inflazione headline scenda al 6,4% su base annua (a/a), meglio delle aspettative del consenso Bloomberg che prevede un 6,6% a/a. Ci aspettiamo che un’inflazione
core pari allo 0,2% m/m riduca il ritmo di quella anno su anno e di quella a 3 mesi annualizzata rispettivamente al 5,6% e al 2,7% (in calo rispetto al picco del 6,6% a/a).