Small e mid cap Usa: la sovraperformance può continuare?

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Sembrerebbe che nel 2022 le società statunitensi a grande capitalizzazione e quelle a piccola e media capitalizzazione abbiano avuto un andamento simile, considerando i cali di mercato approssimativamente uguali.

Small e mid cap hanno sovraperformato

Tuttavia, sotto la superficie il quadro è molto diverso. È infatti in corso un cambiamento nella leadership del mercato che, a nostro avviso, si protrarrà per tutto il 2023 e potenzialmente oltre. Sebbene le large cap abbiano registrato una forte performance nel gennaio 2022, da allora le small e mid cap hanno costantemente sovraperformato.

In teoria, ciò è in contrasto con un’economia statunitense che si prevede rallenterà fino a una possibile recessione nel corso dell’anno. Normalmente le small e mid cap sono considerate meno resistenti in un contesto economico più difficile.

Questo cambiamento di leadership ha delle ragioni che ricordano una fase simile che ha portato a un lungo periodo di sovraperformance delle small e mid cap. Sia negli anni ’70 sia in seguito allo scoppio della bolla tecnologica nel 2000, le società statunitensi di piccole dimensioni hanno registrato per diversi anni performance nettamente superiori a quelle delle società più grandi. Questa sovraperformance delle società più piccole si è verificata, indistintamente, quando i tassi dei Fed Fund e la crescita economica erano sia in aumento sia in diminuzione. Nonostante i contesti economici diversi si è verificata a partire da un punto di partenza simile: una crescita superiore degli utili unita a valutazioni basse rispetto alle società large cap. I risultati del passato non sono ovviamente una guida per il futuro, ma vediamo molte analogie con il contesto attuale.

Un buon argomento per sostenere le società statunitensi più piccole è che le valutazioni odierne stanno già scontando molte cattive notizie. L’universo non è dominato, ad esempio, da società a crescita secolare come lo è l’S&P 500 large cap. Ciò significa che il premio di valutazione che deve essere svincolato per adattarsi a un’economia mondiale in evoluzione è molto limitato. Le società più piccole non sono mai state così convenienti rispetto alle large cap dalla bolla tecnologica del 1999-2001. Nel periodo di sette anni successivo al picco di mercato del marzo 2000, le small cap sono salite di oltre il 70%, mentre le large cap sono salite meno del 10%. All’ultima volta che le valutazioni relative sono state così convenienti, e il sentiment così basso, è seguito un periodo eccezionale di rendimenti assoluti e relativi per le azioni a piccola e media capitalizzazione.

Le small cap sono meglio posizionate per beneficiare dell’evoluzione dei consumi

Le valutazioni deprezzate sono solo un aspetto indicativo delle prospettive favorevoli per questa asset class. Le società statunitensi più piccole e orientate al mercato interno sono meglio posizionate per beneficiare dei cambiamenti di tendenza dell’economia statunitense. Sebbene i consumatori americani continuino a resistere, la loro spesa si sta spostando dai beni ai servizi.

L’economia dei beni è rimasta solida durante la pandemia di Covid-19, mentre l’economia dei servizi era ferma. Gli utili delle piccole imprese sono molto più orientati verso i servizi, il che dovrebbe alimentare ulteriormente la crescita degli utili relativi.

Un’altra tendenza evidente prima della crisi di Covid-19, ma che da allora ha subito un’accelerazione, è l’aumento della spesa in conto capitale negli Stati Uniti. È in corso un’importante iniziativa di riallocazione delle catene di fornitura, mentre la globalizzazione inizia a ritirarsi. Il governo statunitense sta inoltre fornendo incentivi considerevoli per promuovere una maggiore produzione nazionale.
Altri fattori che sostengono gli investimenti sono gli sforzi per ridurre le emissioni e la necessità di spendere in automazione per mitigare la carenza di manodopera. La crescita delle vendite delle imprese più piccole è altamente correlata alla crescita degli investimenti negli Stati Uniti. Ciò riflette l’orientamento prevalentemente domestico delle imprese small cap rispetto alle large cap. L’esposizione domestica isola, inoltre, le società dal rischio di tradurre in dollari i rendimenti non statunitensi.

È tempo di ampliare le allocazioni di portafoglio

Mantenere l’esposizione alle azioni statunitensi è importante in un portafoglio d’investimento diversificato, ma ci sono ragioni per riconsiderare le allocazioni in tutta l’asset class. Per gran parte dell’ultimo decennio, investire esclusivamente nell’S&P 500 sarebbe stata la decisione migliore. Tuttavia, è in corso un cambiamento. Ci sono ora buone ragioni per cui gli investitori dovrebbero ampliare le proprie allocazioni alle società statunitensi mid e small cap, che sono valutate in modo più attraente e meglio posizionate per un contesto di mercato in evoluzione.

È inoltre importante ricordare che, date le dimensioni dell’economia statunitense, anche le “piccole” società statunitensi, in realtà, sono grandi per gli standard internazionali. Questo è un fattore importante in un momento in cui gli investitori stanno riscoprendo il rischio, mentre la liquidità si restringe a causa dell’aumento dei tassi di interesse, innescando una serie di tensioni. Con valutazioni di mercato che possono raggiungere i 20 miliardi di dollari, le small e mid cap statunitensi rappresentano un’asset class ben negoziata e liquida, ricca di opportunità.