In Europa il focus rimane investire sulla qualità
Nel 2022 l’inflazione è tornata con prepotenza, i tassi di interesse sono aumentati e, almeno teoricamente, la crescita è ripresa. I settori precedentemente sotto pressione hanno registrato un rialzo: gli utili del settore petrolifero e del gas hanno raggiunto i massimi storici, i profitti delle banche sono cresciuti in modo significativo e i margini del settore automotive hanno raggiunto il picco. La combinazione di prezzi elevati delle materie prime, tassi di interesse crescenti e problemi di approvvigionamento ha dato a questi settori tradizionalmente stagnanti una boccata di ossigeno sotto forma di incremento dei prezzi.
Novo Nordisk ha registrato la più forte crescita organica in oltre un decennio, grazie alla continua crescita dinamica della sua linea di prodotti antidiabete GLP1 e alla forte diffusione di Wegovy, il suo prodotto di successo contro l’obesità. L’obesità rappresenta uno dei maggiori oneri per i sistemi sanitari di tutto il mondo ed è in crescita; per questo motivo riteniamo che essa costituisca anche un’opportunità di crescita decennale in quanto Novo Nordisk e i suoi concorrenti contribuiscono al trattamento di questa condizione cronica.
Hermès, insieme al gruppo del settore del lusso LVMH, è destinata a registrare un altro anno di forte crescita organica del fatturato. Come nelle crisi passate, i marchi di lusso più forti stanno conquistando quote di mercato. Con la progressiva riapertura dei mercati, i viaggi aerei hanno registrato una forte ripresa, mettendo i titoli esposti al settore aerospaziale come MTU, Amadeus e Ryanair, sulla strada del pieno recupero.
Il trasferimento dell’aumento dei prezzi sui clienti finali ha sostenuto la crescita organica del portafoglio, in particolare per la azienda di generi alimentati al dettaglio Jeronimo Martins, che ha trasferito l’incremento dei costi mantenendo al contempo una rigorosa leadership dei prezzi in ciascuno dei suoi mercati.
Le opportunità offerte dalle valutazioni ci hanno consentito di creare due nuove posizioni (una delle quali è Sartorius Stedim, fornitore di prodotti biofarmaceutici monouso) e, cosa più importante, abbiamo ricominciato a incrementare l’esposizione ad alcuni titoli in rapida crescita come Straumann, Adyen, Alcon e Coloplast, approfittando della debolezza della quotazione azionaria.
Mentre l’attenzione del mercato a breve termine si concentra su inflazione, tassi d’interesse e potenziale recessione, riteniamo che questo periodo di volatilità sia un’opportunità per continuare a costruire un portafoglio adatto al prossimo decennio. La digitalizzazione rimane un tema centrale, tanto che ASML prevede un raddoppio della domanda di semiconduttori entro il 2030, a vantaggio della stessa ASML, ma anche di Dassault Systèmes, Amadeus e Nemetschek nel comparto software e Accenture in quello della consulenza.
Transizione verso la green economy
Il prossimo decennio sarà inoltre caratterizzato dalla necessità di una transizione verso la green economy. Heineken stima il costo della mancata transizione in 2,4 miliardi di euro, il che rende la transizione non solo giusta, ma anche una questione economica. Crediamo che ciò creerà opportunità per i potenziali fornitori di nuovi sistemi come Sika e Kingspan nel settore della costruzione (responsabile del 40% delle emissioni globali di CO2) o Linde nel comparto della produzione e distribuzione di gas per applicazioni industriali.
Come sempre, investiamo in società, non in mega trend, e la qualità viene sempre al primo posto. Crediamo che ciò contribuirà a proteggere il portafoglio nel caso di una recessione nel 2023. Le valutazioni potrebbero continuare a ridursi se l’inflazione rimanesse ostinatamente elevata, ma fino a quando le società continueranno a registrare la crescita che ci aspettiamo, i fattori sfavorevoli alla performance dovrebbero a nostro avviso essere di breve entità. Per quanto ci riguarda, restiamo concentrati sul lungo periodo e intendiamo continuare a sfruttare le inefficienze di mercato per posizionare il portafoglio per il prossimo decennio di crescita.