La ripresa a più velocità della Cina

Allianz Global Investors -

La ripresa della Cina è solida, lo dimostrano i recenti dati relativi al prodotto interno lordo (PIL) del primo trimestre 2023 (T1 23). Su base annua (a/a) la crescita del PIL complessivo è stata più consistente del previsto: 4,5% rispetto al più modesto 2,9% del quarto trimestre dello scorso anno (T4 22). Su base trimestrale invece il PIL è salito al 2,2%, ha cioè superato le stime di consensus evidenziando un’accelerazione rispetto allo 0,6% dei tre mesi precedenti.

Nonostante il solido trend di crescita, dalla scomposizione settoriale del PIL risulta che la ripresa è stata trainata per lo più dal settore dei servizi / terziario, balzato al 5,4% a/a nel T1 23 rispetto al 2,3% a/a del T4 22. L’espansione nel settore manifatturiero/secondario e nel settore agricolo/primario ha invece rallentato il passo rispettivamente al 3,3% a/a (contro il 3,4% a/a del T4 22) e al 3,7% a/a (contro il 4% a/a del T4 22). Le differenze in termini di crescita settoriale conducono a valutazioni diverse sulla forza della ripresa in corso.

Anche i dati macroeconomici di marzo, pubblicati contestualmente alla relazione sul PIL del T1 23, evidenziano una certa divergenza a livello settoriale. Le vendite al dettaglio hanno registrato una crescita nominale (10,6% a/a) più solida delle attese, mentre produzione industriale (3,9% a/a) e immobilizzazioni (4,8% a/a) hanno deluso. Le differenze nella ripresa cinese post-Covid si devono al fatto che durante le fasi acute della pandemia la mobilità sociale nel Paese ha subito forti limitazioni, mentre le attività produttive e di investimento erano state soggette a restrizioni relativamente meno importanti.

Riteniamo che in futuro la crescita dei consumi cinesi sarà sostenuta ancora dalle classi medio-basse, che beneficiano della ripresa delle attività economiche. D’altro canto, produzione e investimenti andranno incontro a nuove difficoltà a causa del rallentamento della crescita globale, della fragilità del settore immobiliare e della moderazione della spesa fiscale.

Alla luce della crescita superiore alle attese del T1 23, l’espansione del PIL cinese nel 2023 potrebbe presentare un potenziale di rialzo. Al momento riteniamo che nell’anno in corso la Cina possa crescere intorno al 5,5% o anche oltre e raggiungere quindi con facilità il target ufficiale del governo di Pechino del “5% circa”.

La settimana prossima

La Cina evidenzia una crescita molto positiva, ma è utile seguire anche l’andamento delle altre economie, soprattutto rispetto all’inflazione e, quindi, all’espansione. Per la prossima settimana sono previste le riunioni di due importanti banche centrali che presumibilmente prenderanno decisioni in merito ai tassi di interesse. Conosceremo inoltre i risultati degli ultimi sondaggi condotti in Cina.

Lunedì sarà pubblicato l’indice manifatturiero relativo agli Stati Uniti dell’Institute of Supply Management (ISM) per il mese di aprile, per il quale il mercato si attende (in base alle stime di consensus) un incremento al 46.8, rispetto al 46.3 di marzo. Martedì sapremo se gli ordinativi delle fabbriche USA sono aumentati su base mensile (m/m). Il mercato prevede per marzo un rialzo dello 0,8% m/m, vale a dire un’inversione di tendenza rispetto alla contrazione dello 0,7% m/m registrata a febbraio. Saranno altresì resi noti i dati dell’Eurozona sull’inflazione complessiva misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) e sull’inflazione CPI core, utili per valutare le recenti pressioni inflazionistiche nella regione.

Le decisioni sui tassi di USA e area euro catalizzeranno l’attenzione mercoledì e giovedì. Mercoledì si terrà la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve (Fed) che secondo le previsioni si concluderà con un nuovo rialzo di 25 punti base del tasso target sui Fed Funds. Sempre negli Stati Uniti si attende la pubblicazione dell’indice dei servizi dell’ISM, per il quale il mercato prevede un incremento a quota 52 in aprile rispetto al 51.2 di marzo. Sarà inoltre resa nota la relazione sull’occupazione di Automatic Data Processing Inc. (ADP); il mercato si attende un incremento degli occupati di 140.000 unità, lievemente inferiore a quello di marzo (+145.000). Giovedì la Banca Centrale Europea (BCE) deciderà in merito al tasso di rifinanziamento e al tasso di deposito. Si prospettano ulteriori rialzi. Relativamente alla Cina l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) di Caixin relativo al mese di marzo consentirà di valutare gli ultimi sviluppi del settore manifatturiero.

La settimana si concluderà venerdì con il report sull’occupazione USA al di fuori del settore agricolo, il tasso di disoccupazione e l’andamento della retribuzione oraria media. Secondo le previsioni, ad aprile gli occupati aumenteranno di 178.000 unità (escludendo il comparto agricolo), meno che a marzo (+236.000 unità). Il tasso di disoccupazione di aprile dovrebbe restare invariato al 3,5%, mentre la retribuzione oraria media sarà utile in termini di implicazioni sull’inflazione. Lo stesso giorno conosceremo l’andamento delle vendite al dettaglio nell’Eurozona, nonché il PMI dei servizi e il PMI composito di Caixin relativi alla Cina.