“Mi manda Rai 3” si è occupato del caso della compagnia Eurovita. Federpromm era presente

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Domenica scorsa il programma Mi manda Rai 3 si è occupato del caso della compagnia Eurovita, mettendo in luce la crisi strutturale della compagnia, che ha coinvolto oltre 350.000 investitori titolari di polizze nel ramo assicurativo vita con un patrimonio superiore ai 15/16 miliardi di euro. Alla trasmissione condotta da Federico Ruffo, è stato presente, più come osservatore partecipante, Manlio Marucci, presidente di Federpromm (Federazione intercategoriale consulenti, promotori finanziari, operatori dei mercati finanziari, creditizi e assicurativi)

Marucci, insieme ad altri esponenti del mondo delle associazioni dei consumatori era invitato a rappresentare gli operatori del settore e anche molti clienti che hanno chiesto di essere assistiti dall’organizzazione.

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Effetto psicologico dirompente da panic selling

“Eurovita rappresenta circa lo 0,9% della quota di mercato del settore. Alla luce dei vari aspetti e complessi problemi di natura tecnica, vi sono tutti i presupposti e le condizioni per superare la crisi che ha coinvolto la compagnia, indipendentemente dall’eventuale dilazione della data di scadenza del 30 giugno. Appare fortemente offensivo attribuire responsabilità dirette a tutti i consulenti finanziari e assicurativi che non avrebbero svolto o avrebbero taciuto alla propria clientela la situazione in cui versava la società”. È quanto ha affermato Manlio Marucci, presidente di Federpromm (Federazione intercategoriale consulenti, promotori finanziari, operatori dei mercati finanziari, creditizi e assicurativi), dopo aver preso parte alla trasmissione Mi manda Rai 3 il 4 giugno.

Il presidente del sindacato di categoria segnala l’esistenza di un “effetto psicologico dirompente da panic selling fra i detentori delle polizze”. Una preoccupazione giustificata ma non apocalittica, poiché “Eurovita rappresenta appena lo 0,9% della quota di mercato del settore”.

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Marucci ricorda come in occasione della presentazione della relazione annuale della Banca d’Italia qualche giorno fa il governatore Visco si sia soffermato sul caso sottolineando che “le compagnie italiane sono nel complesso robuste e ben capitalizzate e sono in grado di reagire alle mutate condizioni di mercato” e ancora che “in un caso (NdR: Eurovita), caratterizzato da specifiche debolezze messe in luce dall’azione di vigilanza e della mancata tempestiva attuazione della ricapitalizzazione prudenziale richiesta dall’autorità di controllo, sono state assunte misure di risanamento e salvaguardia, tra cui la sospensione temporanea dei riscatti anticipati”. In ultimo, “in assenza di fondi di garanzia in grado di tutelare la clientela, sono in corso trattative per l’intervento di un gruppo di banche e assicurazioni a salvaguardia dei contraenti”
(cfr. Considerazioni finali del Governatore, relazione annuale 31 maggio 2023, pag.17) .

Il presidente della Federpromm precisa inoltre che sul tema si è svolta anche un’interrogazione parlamentare (question time) da parte dell’onorevole Testa Guerino al ministero del Made in Italy a cui ha risposto il sottosegretario Massimo Bitonci, il quale ha dato assicurazione che anche il Ministero “E’ volto alla ricerca di soluzioni con minor disagio e piena salvaguardia dei diritti degli assicurati e la stabilità del mercato assicurativo”.

“Alla luce dei vari aspetti e complessi problemi di natura tecnica, vi sono comunque tutti i presupposti e le condizioni per superare la crisi che ha coinvolto Eurovita, indipendentemente dall’eventuale dilazione della data di scadenza del 30 giugno; così come appare fortemente offensivo, come hanno affermato nella trasmissione sia il conduttore che alcuni rappresentanti delle associazioni dei consumatori, l’aver attribuito responsabilità dirette a tutti i consulenti finanziari e assicurativi che non avrebbero svolto o sottaciuto alla propria clientela la situazione in cui versava la società”, ha affermato Marucci.

Il sindacato

Il presidente della Federpromm ha dichiarato che il sindacato si sta muovendo “nell’interesse di tutelare i consulenti finanziari e gli altri operatori professionali che, proprio grazie al loro costante lavoro, hanno evidenziato ai clienti la mancata trasparenza e corretta informativa da parte dei responsabili che dovevano vigilare (e non hanno attentamente vigilato), minando così la fiducia degli stessi titolari delle polizze e dell’intero sistema assicurativo”.

Nel frattempo, oltre a tutelare con i propri legali gli assicurati associati, la Federazione è in attesa della convocazione da parte del commissario e del comitato di sorveglianza per “poter illustrare e dare il nostro contributo tecnico alla soluzione del problema nell’interesse dei risparmiatori e della stessa comunità finanziaria e/o assicurativa”.