La recessione negli Usa è in arrivo, meglio essere difensivi

Katie Koch, CEO, TCW -
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Una recessione è quasi inevitabile per gli Stati Uniti e in questo scenario gli investitori dovrebbero adottare un approccio conservativo. Siamo rimasti sorpresi dalla resilienza mostrata dai mercati sin da inizio anno. Mentre Wall Street si è preparata a una contrazione per gran parte degli ultimi due anni, l’economia statunitense ha tenuto soprattutto grazie alla liquidità e alla resilienza dei consumi e del mercato del lavoro.

Di recente, sta cominciando a emergere invece una maggiore avversione al rischio. In questo momento, siamo più pessimisti rispetto alla maggior parte degli investitori su ciò che ci aspetta da qui in avanti e pensiamo che l’economia statunitense si stia deteriorando più di quanto stimasse il consensus negli scorsi mesi. Questo ci ha portato a essere rialzisti sull’obbligazionario e molto più cauti sull’azionario.

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Pensiamo che l’effetto dei rialzi dei tassi d’interesse della Federal Reserve, mirati a rallentare l’economia e a ridurre l’inflazione, cominceranno a far sentire i loro effetti sull’economia reale. Da tempo si ritiene che l’aumento dei tassi abbia effetti ritardati, la cui tempistica è incerta e dipende da una serie di fattori.

Potrebbe sembrare audace dirlo, ma stiamo andando incontro a una recessione, perché è così che funzionano i cicli economici. Non ne abbiamo avuta una vera e propria da oltre un decennio e mezzo, tranne che per un breve lasso di tempo.

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In questo contesto, destano preoccupazione le aziende e i consumatori che hanno utilizzato la strategia “extend and pretend” per rimandare il pagamento dei prestiti. Questa strategia è stata il fondamento dell’economia statunitense, soprattutto per i consumatori e per le piccole e medie imprese, che però in un contesto in deterioramento faranno fatica a finanziarsi. Questo scenario ci porta a una prospettiva relativamente ribassista.

Abbiamo avuto molti eccessi sui mercati negli scorsi anni e occorre andare verso una normalizzazione, anche se l’atterraggio questa volta rischia di essere più duro. Quando il capitale si riprezza in modo così aggressivo, qualcosa si rompe. Già si sono sentiti i primi scricchiolii sul mercato: si sono viste forti criticità sui fondi pensione britannici, sono fallite alcune banche regionali Usa e ci saranno altri problemi in futuro.

Un altro motivo per essere cauti, è che oggi siamo pagati per essere pazienti. La liquidità ha un buon ritorno e conviene essere difensivi, investendo in titoli investment grade di alta qualità o restando nello spazio del debito cartolarizzato, MBS, cash e Treasuries. Tutti questi strumenti stanno remunerando gli investitori. E li remunerano per pazientare e vedere gli effetti del rialzo dei tassi, perché ancora non abbiamo visto il pieno effetto della politica restrittiva.