Mercato Usa, resilienza e innovazioni tech

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Il 2023 ha dimostrato, come nessun altro, quanto possa essere frustrante formulare previsioni macroeconomiche. Gli esperti prevedevano all’unanimità una recessione negli Stati Uniti. Si riteneva che l’inflazione strutturalmente più elevata fosse destinata a erodere i consumi e a logorare il mercato del lavoro in America, e che i tassi d’interesse più alti avrebbero provocato un’ondata di default societari.

La realtà non avrebbe potuto dimostrarsi più diversa. Nel 2023 non solo è stata evitata una recessione e l’inflazione è scesa in maniera ordinata, ma il PIL USA ha registrato appena un lieve calo prima di salire al 4,9% nel terzo trimestre. Prima di tutto, i consumatori americani hanno smentito le aspettative. Le famiglie hanno sostenuto un livello di spesa ritenuto elevatissimo grazie agli extra-risparmi accumulati durante la pandemia. Le vendite al dettaglio hanno beneficiato dei salari più elevati nel contesto di resilienza del mercato del lavoro. Gli Americani usciti dalla forza lavoro nel corso della pandemia vi sono lentamente rientrati, mantenendo i tassi di posti vacanti a livelli elevati a fronte di una bassa disoccupazione.

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Inoltre, le imprese americane hanno a malapena risentito degli aumenti dei tassi d’interesse. Gran parte delle società – in particolare quelle di grandi dimensioni – si è assicurata debito a tasso fisso quando i tassi erano bassi, attenuando così l’incremento del costo del capitale. Infine, la crisi delle banche regionali nel primo trimestre dell’anno da poco concluso non ha contagiato il resto dell’economia.

L’azienda farmaceutica Eli Lilly ha ottenuto l’approvazione per il suo nuovo doppio agonista del recettore GIP/GLP-1, un farmaco di prim’ordine per il trattamento del diabete e dell’obesità. Nel corso del 2023 sono stati costantemente pubblicati risultati clinici positivi e i feedback dei pazienti hanno segnalato benefici correlati quali ad esempio minori dipendenze. In secondo luogo, il successo del lancio di ChatGPT di OpenAI alla fine del 2022 ha scatenato una corsa tra le società tecnologiche a lanciare i loro prodotti di IA (intelligenza artificiale) generativa basati su complessi modelli di apprendimento. A fronte di tale concorrenza, i colossi tecnologici Microsoft – partner di OpenAI – e Alphabet si sono avvalsi della loro posizione di leadership per attirare talenti e clienti per le loro soluzioni IA. Sul fronte del silicio, Monolithic Power Systems, che fornisce esclusivamente soluzioni di regolazione del carico per i chip di calcolo alla base di tutte le applicazioni, ha tratto un beneficio significativo in termini di fatturato.

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In questo 2024, non intendiamo cercare di prevedere il futuro, soprattutto in un anno elettorale. La “resilienza” è stata la caratteristica distintiva dell’economia statunitense nel 2023 e ora gli investitori si aspettano un anno di moderazione in termini di consumi e occupazione.

In quanto investitori a lungo termine, orientati ai fondamentali, ribadiamo la convinzione che l’apprezzamento dei corsi azionari coinciderà con una crescita degli utili su un orizzonte pluriennale. Puntiamo su società di alta qualità in grado di incrementare costantemente gli utili nell’arco dei cicli economici. Ricerchiamo imprese con ottima visibilità (p.es. ricavi ricorrenti), barriere elevate all’ingresso in mercati ampi e in espansione, nonché bilanci forti che offrono resilienza nelle fasi di contrazione.