Global Asset Management di BCG. Dopo il calo del 2022, l’asset management è tornato a crescere del 12% nel 2023

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Dopo il calo registrato nel 2022, l’asset management è tornato a crescere del 12% nel 2023, con gli asset totali in gestione (AuM) arrivati a quasi 120.000 miliardi di dollari a livello globale.

Boston Consulting Group (BCG), nella 22ª edizione del Global Asset Management, avverte che, dietro questa crescita, si cela la vulnerabilità del comparto. Dallo studio emergono infatti diversi elementi:

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  • Nonostante le masse gestite stiano crescendo, i ricavi del settore sono aumentati di appena lo 0,2% nel 2023, al contrario dei costi, che sono cresciuti del 4,3% per l’anno.
  • Con queste due forze opposte in gioco, i profitti sono diminuiti dell’8,1%.
  • Anche in Italia, che è il 5° mercato dell’asset management in Europa, si osserva una crescita del 5% nel 2023, seppure a un ritmo leggermente inferiore rispetto alla media europea.
    • Gli investitori retail rimangono il gruppo di clienti più numeroso (62% degli AuM). In questa categoria, il 70% degli AuM riguarda i fondi comuni di investimento retail, aumentati di una cifra nel corso dell’anno, mentre il settore assicurativo e altri prodotti retail continuano ad essere secondari.
    • Il settore assicurativo è invece il principale segmento di clientela degli investitori istituzionali, seguito da quello pensionistico e, entrambi, hanno registrato un calo di una cifra nel 2023.

Secondo Graziano Pace, Principal di BCG, per superare le attuali sfide del comparto ci sono delle opzioni, ad esempio, investire in tecnologie innovative, prima tra tutte l’intelligenza artificiale: «L’AI generativa è in cima alla lista delle priorità delle aziende di ogni settore e, anche nel risparmio gestito, c’è ancora ampio margine per applicarla. Afferma Pace. Di certo, potrebbe rendere molto più veloce l’analisi dei documenti, aiutare nella costruzione dei portafogli su misura e nella loro ottimizzazione puntuale. Penso che sarà uno strumento molto utile nelle mani dei gestori e dei consulenti; meno utile nella parte di gestione della relazione con i clienti».

L’Italia è il 5° mercato dell’asset management in Europa e cresce a un ritmo leggermente inferiore rispetto alla media europea, registrando un +5% nel 2023. Gli investitori retail rimangono il gruppo di clienti più numeroso, assorbendo il 62% degli AuM. In questa categoria, il 70% degli AuM riguarda i fondi comuni di investimento retail, aumentati di una cifra nel corso dell’anno, mentre il settore assicurativo e altri prodotti retail continuano ad essere secondari. Il settore assicurativo è invece il principale segmento di clientela degli investitori istituzionali, seguito da quello pensionistico e, entrambi, hanno registrato un calo di una cifra nel 2023.

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Secondo lo studio, oggi gli asset manager si trovano a fronteggiare cinque pressioni fondamentali:

  1. La pressione sui ricavi, che spinge i gestori di patrimoni a non fare affidamento sulle performance di mercato per guidare la crescita dei ricavi nello stesso modo in cui hanno fatto in passato.
  2. I fondi passivi stanno diventando sempre più popolari, continuando a catturare la maggior parte dei flussi netti globali di fondi comuni di investimento ed ETF (arrivati a circa 920 miliardi di dollari nel 2023), in netto distacco con quanto accaduto nel periodo 2019-2022, quando il 57% dei flussi netti è andato in prodotti passivi.
  3. La pressione sulle commissioni non ha mostrato segni di inversione nel 2023, in media di 22 punti base (bps), in calo dai 25 bps del 2015 e dai 26 bps del 2010.
  4. I costi continuano a crescere di circa l’80% dal 2010, con un tasso di crescita annuale composto del 5%.
  5. Pochi nuovi prodotti sopravvivono nonostante i tentativi di innovazione da parte dei gestori, infatti, solo il 37% di tutti i fondi comuni lanciati nel 2013 esisteva ancora nel 2023.

Graziano Pace, Principal di BCG, suggerisce che per superare queste sfide strutturali ci sono varie opzioni, prima di tutte il consolidamento. Importanti poi gli investimenti in tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale.