Anders Chydenius, ovvero l’Adam Smith finlandese
Tutti conoscono Adam Smith e il suo scritto “la ricchezza delle nazioni”, ormai diventato un classico dell’economia mondiale. Ma se vi dicessi che anni prima c’è stato un uomo che ha anticipato praticamente in tutti gli argomenti il celebre economista scozzese? Beh quell’uomo è Anders Chydenius.
Anders nasce nel 1729 in Finlandia (allora parte del Regno di Svezia). Figlio di un pastore luterano, diventerà lui stesso un pastore, che si distinguerà molto per il suo impegno politico, infatti rappresentò il clero della sua provincia nelle diete del 1765-1766, del 1778-1779 e del 1792; in esse diede prova di carattere indipendente ed ispirato dalle dottrine illuministe sostenne spesso tesi contrarie ai suoi capi spesso ultra-conservatori. Il suo progressismo lo si vede sopratutto in economia. In un paese come la Svezia del ‘700, in cui vi erano molte norme restrittive sul commercio ispirate al mercantilismo, tra cui legge di navigazione emanata nel 1724 per proibire al naviglio forestiero di importare merci diverse da quelle del loro proprio paese, Anders si erse a difensore del libero mercato.
A testimonianza delle sue idee pubblicò nel 1765 a Stoccolma, l’opera “Den Nationnale Winsten” (La ricchezza nazionale), ben undici anni prima della “Wealth of Nations” di Adam Smith. L’opera in questione serve a rispondere ad una domanda; quale è per una nazione il modo migliore per produrre la massima quantità di ricchezza? La risposta che emerge è: “il risultato si ottiene da una nazione non coll’occuparsi in parecchie differenti industrie, ma col lavorare in quelle che rendono maggiormente, in quelle cioè in cui il minimo numero di persone produce il massimo valore di merci”. Premi di importazione, premi di esportazione, proibizioni, dazi, vincoli al commercio, divieti di emigrazione, leggi di navigazione, privilegi corporativi sono ad uno ad uno sottoposti a critica da pastore finlandese, il quale conclude dichiarandoli impedimenti, con cui si blocca lo spontaneo flusso del lavoro e del capitale verso gli impieghi più produttivi. Chydenius insegna altresì che è assurdo presumere che qualsivoglia governante possegga le conoscenze sufficienti per prevedere, programmare e quindi intervenire utilmente sul mercato, il quale invece è la risultante inintenzionale delle preferenze e delle scelte di un numero grandissimo di individui.
Tutti questi principi non sono altro che critiche che poi saranno riprese nei secoli successivi si fino ad arrivare all’età contemporanea con personaggi quali Milton Friedman o Frederich Von Hayek.