Point of view. Riunione FOMC di luglio: fiducia crescente ma nessuna promessa
Come avevamo previsto, nella riunione FOMC di luglio i banchieri centrali hanno riconosciuto “alcuni ulteriori” progressi verso il loro obiettivo di inflazione. Contrariamente ad alcune aspettative del mercato, non hanno preso un impegno definitivo per un imminente taglio dei tassi, in quanto continuano a cercare maggiori garanzie di una diminuzione sostenuta dei tassi d’inflazione. In un’ottica dovish, il presidente della Fed Jerome Powell ha fornito alcuni suggerimenti durante la conferenza stampa su ciò che ci si può aspettare in futuro: se i dati in arrivo andranno nella giusta direzione, una riduzione dei tassi potrebbe essere prevista già a settembre e, più in là, potrebbero essere possibili più tagli. Ha anche rivelato che per questa riunione si è discusso di un taglio dei tassi, ma una forte maggioranza dei partecipanti si è detta contraria. Per quanto riguarda i mercati del lavoro, sembra che le preoccupazioni dei banchieri centrali stiano aumentando, ma la valutazione prevalente è che un atterraggio morbido sia ancora possibile.
Nel complesso, la dipendenza dai dati è emersa ancora una volta come il tema centrale della riunione, ma ci sono state forti indicazioni che la posizione del FOMC si sta evolvendo. La disinflazione in corso, osservata negli ultimi tre mesi, è ora pari alle battute d’arresto registrate nel primo trimestre dell’anno e il tasso di disoccupazione si è spostato negli ultimi mesi. Data l’attuale robusta attività economica e il graduale raffreddamento dei mercati del lavoro, concordiamo sul fatto che in questa riunione non è stato necessario emettere una forte forward guidance su un cambiamento dei tassi di policy. I banchieri centrali potrebbero voler evitare reazioni di mercato significative, come quella dell’ultimo trimestre del 2023, che potrebbero essere controproducenti. Ciò potrebbe riflettersi in un presidente della Fed che si sforza di bilanciare il suo messaggio, anche in mezzo a commenti relativamente dovish. Sulla base delle nostre prospettive, riteniamo che un primo taglio dei tassi a settembre rimanga un’opzione praticabile e attendiamo il simposio economico di Jackson Hole di agosto per una conferma.