Benvenuto Stracca e la nascita del diritto commerciale

-

Al giorno doggi anche per la più semplice transazione commerciale, dallacquisto di una casa, di unauto, di merci di vario tipo siamo tenuti a passare da un contratto (scritto o orale che sia), un contratto regolato dalla legge, ma anche da usi e consuetudini commerciali che si sono radicate nel tempo, alcune risalenti fino all’Antica Roma. Ma chi ha privato in passato a mettere ordine a quel marasma di usi, costumi, consuetudini, prassi commerciali che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare il commercio moderno?

Quelluomo era Benvenuto Stracca.

Stracca nacque nel 1509 ad Ancona, da una nobile famiglia, arricchitasi grazie allattività mercantile e al notariato. Questanobiltà sarà ribadita per tutta la vita attraverso lappellativo di Patritius anconitanus, con cui firmava i suoi scritti. Studiò diritto a Bologna, la più importante università di legge presente nellEuropa di allora. Successivamente divenne avvocato, esercitando ad Ancona e ricoprì diverse importanti cariche pubbliche nelle Marche.

Tuttavia non divenne celebre per questo suo cursus onorum, ma per una sua opera, che scrisse nel 1553 ilTrattato “De Mercatura sive de Mercatore”; opera con cui il brillante giurista primo tra tanti, separò il diritto commerciale da quello civile. Il diritto commerciale nacque per la necessità dei mercanti, in particolare quelli delle Repubbliche Marinare, di regolare le relazioni commerciali diventate sempre più complesse.

Già delle prime regolamentazioni, che misero per iscritto le consuetudini, vennero formulate dalle corporazioni mercantili e successivamente si svilupparono delle prime monografie specializzate su alcuni settori del commercio, ma solo con Stracca si ebbe la prima vera opera omnia della legge mercantile.

Il De Mercatura spaziava dal diritto fallimentare a quello marittimo, dalle procedure dei tribunali ai contratti di mandato e ipoteca.

Magari Stracca non fu il primo a considerare il diritto commerciale un diritto autonomo, ricco di dignità e complessità proprie, ma fu il primo a dare una struttura organica alla materia.

Le opere del giurista anconetano vennero adottate per circa 250 anni in tutta Europa come base normativa sul commercio, fino alla promulgazione del Codice Napoleonico.