Aggiornamento sul debito subordinato
Il mercato del debito subordinato ha mostrato grande resilienza nonostante le rinnovate tensioni sui mercati
obbligazionari. Sebbene il rendimento a 10 anni negli USA sia cresciuto di 50 punti base a ottobre (dal 3,78%
al 4,28%) e che il rendimento tedesco sia salito di 27 punti base (dal 2,12% al 2,39%), l’interesse per il
credito “a beta elevato” è rimasto forte. Gli AT1 denominati in euro si sono apprezzati dello 0,9% nel corso
del mese scorso, sebbene la loro controparte denominata in dollari USA abbia visto un calo della
performance dello 0,7% a causa della maggiore sensibilità ai tassi d’interesse USA.
Gli spread hanno limitato l’aumento della componente tassi, con un restringimento di 45 punti base sugli AT1
in euro (chiudendo il mese a 375 punti base) e di 31 punti base sulle emissioni in dollari USA (a 286 punti
base). È interessante notare che gli AT1 in dollari USA si stanno avvicinando ai livelli di spread storicamente
più bassi (il record è stato a 257 punti base a gennaio 2018 e a gennaio 2020), mentre le emissioni in euro
restano lontane da questi livelli (il record è anch’esso di 257 punti base a gennaio 2018 mentre a gennaio
2020 il livello era a 300 punti base).
In modo simile al segmento high yield, continuiamo a osservare un forte interesse per i titoli del mercato del
credito che offrono carry, grazie a un’offerta netta stabile di obbligazioni. Gli ibridi societari hanno raggiunto
una performance dello 0,5% a ottobre, mentre il debito subordinato assicurativo è sceso dello 0,1%.
Per i CoCo AT1 il mercato primario è stato dinamico, con Commerzbank all’inizio del mese (cedola del 7,5%
in dollari USA), seguita dalla banca svedese SEB alla fine del mese (6,75% in dollari USA), dalla banca belga
Belfius Bank (6,125% in euro) e da Landesbank Baden-Württemberg (6,75% in euro). Gli ultimi due casi sono
emblematici delle condizioni di rifinanziamento favorevoli per le banche europee nel segmento AT1. Sia
Belfius che LBBW hanno ciascuna un’unica emissione in circolazione richiamabile nel 2025, con cedole tra le
più basse del segmento (rispettivamente 3,625% e 4%).
Le nuove emissioni sono state ancora una volta agevolate da offerte pubbliche di acquisto sui titoli esistenti.
La gran parte dei titoli AT1 con data di scadenza nella prima metà del 2025 è stata rifinanziata. Questo
suggerisce la possibilità di un rifinanziamento anticipato, entro fine anno, per le scadenze della seconda metà
del 2025, soprattutto se si considera che l’attuale stagione degli utili bancari europei sta mostrando in larga
misura buoni risultati per il settore.