Generali Investments: USA, Trump andrà davvero “a tutto spiano” sulle riforme proposte?
Il “Trump trade” ha ancora carburante? Bitcoin è in aumento del 58%; EUR/USD in calo del 6%; SPX +4% ma Stoxx50 -2%; azioni petrolifere e del gas statunitensi +30% ma strutture sanitarie -20%; rendimenti dei titoli di stato USA a 10 anni in aumento di 60 punti base ma Bund piatto. Da notare anche l’acquisto di titoli del Tesoro a 10 anni nell’area del 4,50-4,73% (massimo annuale).
La domanda cruciale ora è: Trump andrà davvero “a tutto spiano” su deregolamentazione (banche, energia, ecc.), tagli fiscali, dazi e tagli all’immigrazione? Avrebbe la maggioranza per farlo, ma i repubblicani saranno molto attenti anche alle elezioni di metà mandato che tendono a punire la maggioranza (ora esigua alla Camera). Cosa che è costata molto ai governi in carica, in tutto il mondo (USA, Regno Unito, Francia o anche Giappone).
Inflazione e disuguaglianza sono in cima alla lista. Le politiche di Trump non affronteranno certo la disuguaglianza: i margini delle aziende statunitensi sono aumentati vertiginosamente e gli investitori si aspettano che i margini netti di SPX guadagnino un altro punto nel prossimo anno, fino al 14%. Tuttavia, Trump potrebbe pensarci due volte per quanto riguarda l’inflazione. Quest’ultima si è raffreddata, ma le persone sono ancora arrabbiate per i livelli dei prezzi.
Pertanto, Trump potrebbe non andare “a tutto spiano” sulle riforme politiche che riguardano gli aspetti inflazionistici e muoversi più cautamente sui dazi vero la Cina, sul deficit di bilancio e sull’immigrazione. La nomina di Scott Bessent come segretario del Tesoro è rassicurante in questo senso. Se invece, contrariamente alle nostre aspettative, andrà avanti a spron battuto, ci troveremo di fronte all’elefante nella stanza del Tesoro.