Capital Group Outlook 2025: “Back to the Future”

Matteo Astolfi, Head of Client Group Italy di Capital Group, Julie Dickson, Investment Director per l’azionario di Capital Group, e Flavio Carpenzano, Investment Director per il reddito fisso di Capital Group. -

Un film già visto

Gli Stati Uniti hanno un nuovo presidente, ma lo scenario sembra familiare. I mercati si sono ripresi e l’economia statunitense rimane solida, leader a livello globale. Invece di una recessione, potremmo essere diretti verso un “ritorno al futuro”. Tuttavia, le sfide di oggi riecheggiano il passato. La leadership degli Stati Uniti deve affrontare sfide simili a quelle della Guerra Fredda, con conflitti in Ucraina, Medio Oriente e tensioni con la Cina. I movimenti populisti guadagnano consenso alimentando una potenziale inversione delle politiche di libero scambio. L’incertezza macroeconomica porta spesso alla volatilità dei mercati, come si è visto nel 2024. Le attuali valutazioni elevate dell’azionario USA suggeriscono una potenziale correzione. Pertanto, è fondamentale un approccio d’investimento a lungo termine che punti a raggiungere un equilibrio tra crescita e conservazione del capitale. I progressi nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’assistenza sanitaria sono fonte di ottimismo, ma dobbiamo prepararci a eventuali flessioni. Le obbligazioni svolgeranno un ruolo fondamentale con la normalizzazione dei tassi d’interesse, fornendo reddito, diversificazione e stabilità contro la volatilità dei mercati azionari. La ricerca fondamentale dei nostri gestori di portafoglio e analisti globali rimane basilare. Il nostro messaggio chiave è di investire mantenendo un approccio attento al rischio. Di fronte alle oscillazioni dei mercati o all’incertezza geopolitica, l’errore più grande che gli investitori possano commettere è quello di tenersi in disparte. Investire con successo è un impegno a lungo termine.

Benvenuti nell’economia di Benjamin Button

Proprio come il personaggio del film che invecchia al contrario, l’economia statunitense sta passando dalla fase di fine ciclo a quella di metà ciclo, evitando fortunatamente una recessione. Questa fase intermedia del ciclo è caratterizzata dall’aumento degli utili aziendali, un’accelerazione della domanda di credito, un’attenuazione delle pressioni sui costi e dalla neutralità della politica monetaria. Nel 2024 abbiamo visto tutti questi indicatori. In prospettiva, prevediamo un’espansione pluriennale, che potrebbe ritardare una recessione fino al 2028. Storicamente, i periodi di metà ciclo sono stati favorevoli per le azioni statunitensi, con rendimenti medi annui del 14%. Anche se i risultati del passato non sono predittivi, una forte economia statunitense in crescita al 2,5%-3,0% potrebbe fornire una prospettiva di mercato positiva.

La crescita globale dipende sempre di più dalla resilienza degli Stati Uniti

Nel 2025, le principali economie stanno divergendo, con gli Stati Uniti che potrebbero espandere il loro ruolo di principale motore della crescita globale. Il FMI ha alzato le previsioni di crescita degli Stati Uniti al 2,2%, compensando i cali delle altre economie avanzate. Gli Stati Uniti beneficiano di un mercato del lavoro forte, di una solida crescita degli utili e di un aumento degli investimenti delle imprese. Mentre il Giappone vede alcuni fattori favorevoli, l’Europa e la Cina devono affrontare ingenti fattori contrari. Tuttavia, molte aziende europee generano la maggior parte dei propri ricavi al di fuori dell’Europa, dagli Stati Uniti e dalla Cina. Il FMI prevede una crescita del 6,5% in India, trainata dalla diversificazione della catena di approvvigionamento e dalla domanda di semiconduttori guidata dall’intelligenza artificiale, che darà impulso ad altre economie asiatiche.

L’intelligenza artificiale potrebbe essere sopravvalutata e al tempo stesso più importante di quanto si pensi

I colossi tecnologici spendono troppo per l’intelligenza artificiale o questa tecnologia avrà un impatto maggiore delle attese? La risposta potrebbe essere entrambe le cose. Spesso sovrastimiamo i mega trend a breve termine, mentre li sottovalutiamo nel lungo periodo. Si consideri che le prime stime sulle dimensioni dei mercati dei personal computer, di Internet e del cloud computing erano molto inferiori ai dati reali. L’ampia utilità dell’IA rende il suo potenziale di mercato enorme e imprevedibile. Amazon, Alphabet, Meta e Microsoft prevedono di investire 500 miliardi di dollari nell’IA nei prossimi tre anni. Anche se potrebbe esserci un eccesso di investimenti, questa è una caratteristica del cambiamento tecnologico. È necessario un periodo di sperimentazione per determinare il vantaggio competitivo dell’IA, che probabilmente porterà a un inverno dell’IA prima di realizzare i guadagni. Come per ogni nuova tecnologia, ci saranno vincitori e vinti. Ricordate quando Apple inseguiva Blackberry per il dominio degli smartphone? Stiamo cercando attivamente di identificare i vincitori e di evitare i perdenti.

Le opportunità dell’IA nello stack tecnologico e nella sua filiera

La spesa multimiliardaria per l’IA probabilmente darà i suoi frutti nello stack tecnologico a quattro livelli e nella catena di fornitura dell’infrastruttura dell’IA. Lo stack dell’IA comprende semiconduttori, infrastrutture cloud, modelli linguistici di grandi dimensioni come Chat GPT e applicazioni per gli utenti finali. Aziende come NVIDIA e ASML sono specializzate nei chip, mentre Alphabet, Microsoft e Amazon mirano a dominare più livelli. Il successo dipenderà dalle aziende che sapranno eseguire al meglio. La catena di fornitura dell’IA sta anche guidando la spesa in conto capitale, richiedendo vaste risorse come rame, beni strumentali e molta energia elettrica. Questa domanda va a vantaggio delle società di servizi, industriali e minerarie. I quattro hyperscaler – Alphabet, Amazon, Meta e Microsoft – stanno investendo molto in tecnologia e data center, offrendo opportunità di investimento a lungo termine.

L’ampliamento del mercato punta i riflettori sulle società che distribuiscono dividendi

Il dominio dei giganti tecnologici statunitensi sui rendimenti di mercato si sta allentando. Nella seconda metà del 2024, la partecipazione al mercato si è allargata al di là del settore tecnologico, con i dividend payers, i titoli value e le società a piccola capitalizzazione che hanno registrato forti guadagni. Questa tendenza è sostenuta dalle politiche favorevoli alle imprese del Presidente Donald Trump, tra cui l’alleggerimento delle normative su banche, energia e sanità e l’aumento della spesa per la difesa.

Un superciclo di spese in conto capitale sostiene i colossi industriali europei

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai colossi tecnologici statunitensi è che più grande può voler dire migliore. Ma i potenziali vantaggi competitivi di scala non si limitano alle mega cap tecnologiche. Le tendenze globali hanno posto le basi per un superciclo di spese in conto capitale, creando opportunità di crescita per i titani industriali europei. La costruzione di centri dati, la ripresa dei viaggi globali e le nuove fonti energetiche sono alla base di questa crescita. I viaggi aerei sono al di sopra dei livelli pre-COVID, e questo aumenta la domanda di nuovi aeromobili. Airbus, ad esempio, ha un portafoglio ordini decennale. Schneider Electric ha registrato una crescita delle vendite a due cifre grazie alla costruzione di data center. Nell’edilizia, la domanda di materiali durevoli ed efficienti dal punto di vista energetico avvantaggia aziende come Sika, che sta sfruttando le sue dimensioni per guadagnare quote di mercato. Queste tendenze offrono opportunità di investimento pluridecennali e l’Europa è la patria di potenze industriali pronte a crescere a lungo termine.

Approfondire per cogliere le opportunità nei mercati emergenti

Negli ultimi cinque anni l’India e la Cina hanno preso strade diverse, con le azioni indiane che hanno superato quelle cinesi. Ogni mercato presenta opportunità e rischi unici. La crescente penetrazione degli smartphone in India ha favorito le società di telecomunicazioni come Bharti Airtel, ma le valutazioni elevate rendono fondamentale la selettività. L’ampio mercato dei consumatori cinese potrebbe trarre vantaggio dagli stimoli governativi. Tuttavia, investire in Cina comporta dei rischi a causa delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e delle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. Taiwan Semiconductor Manufacturing Company e le coreane Samsung e SK hynix stanno soddisfacendo l’elevata domanda di semiconduttori AI. Il riallineamento della catena di fornitura globale sta creando opportunità anche in Brasile, Messico e Indonesia.

Prospettive Macro e per l’obbligazionario

Il potere del rendimento

I rialzi dei tassi da parte delle banche centrali nel 2022-23, sebbene all’epoca sia stato difficile da gestire, hanno portato a rendimenti obbligazionari storicamente elevati, compensando bene gli investitori del reddito fisso. Anche se le banche centrali iniziano a ridurre i tassi, i rendimenti rimangono al di sopra delle medie storiche. L’inflazione è diminuita, rendendo i rendimenti reali positivi. Gli elevati rendimenti iniziali sono un buon indicatore dei rendimenti futuri e il reddito fisso potrebbe fornire solidi rendimenti, principalmente dalla cedola, senza la necessità di un apprezzamento significativo dei prezzi e di tagli dei tassi. I rendimenti intorno al 5% per le obbligazioni societarie di alta qualità in USD sono interessanti, e i rendimenti totali a una sola cifra nei prossimi 12-18 mesi sembrano ragionevoli.

La diversificazione torna vantaggiosa con la normalizzazione dell’inflazione

Uno dei ruoli principali del reddito fisso è la diversificazione dalle azioni. La volatilità del mercato azionario nell’agosto 2024 ha evidenziato questo aspetto. Mentre i titoli azionari hanno ceduto, i mercati del reddito fisso si sono ripresi, dimostrando il ruolo atteso delle obbligazioni. Negli ultimi 50 anni, le obbligazioni e le azioni sono state tipicamente correlate negativamente quando l’inflazione è vicina agli obiettivi delle banche centrali del 2%. I periodi di inflazione elevata, come il 2022, hanno visto una correlazione positiva, perdendo i vantaggi della diversificazione. Con la normalizzazione dell’inflazione, anche se a un ritmo lento, le obbligazioni continueranno probabilmente a offrire una diversificazione alla parte azionaria del portafoglio. Con la tendenza dell’inflazione statunitense a raggiungere l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed nel 2025, le obbligazioni potrebbero continuare a fungere da diversificatore di portafoglio.

Venti di coda economici supportano obbligazioni corporate e high yield USA

La crescita economica e l’espansionismo degli Stati Uniti potrebbero favorire le obbligazioni societarie statunitensi in tutto lo spettro di rating. Sebbene gli spread rimangano ai minimi storici, i rendimenti complessivi, che si attestano su livelli storicamente elevati sia per le obbligazioni investment-grade che per quelle ad alto rendimento, possono interessare gli investitori alla ricerca di reddito. Le aziende hanno riportato utili sani e hanno operato in modo conservativo, con un livello di leva finanziaria inferiore rispetto ai cicli precedenti. Per esempio, le società globali investment grade hanno circa 12.000 miliardi di dollari in titoli investibili e quasi 17.000 obbligazioni; ci sono molte buone opportunità di investimento.  In questo contesto, la selezione dei titoli rimane cruciale, in quanto la dispersione è aumentata ed è importante evitare le aziende in cui le valutazioni sono diventate troppo elevate e concentrarsi su nomi idilliaci che offrono valore, come ad esempio aziende selezionate nel settore farmaceutico, delle utilities e bancario. Storicamente, i rendimenti iniziali sono stati un buon indicatore dei rendimenti a lungo termine, rendendo queste obbligazioni una parte preziosa di un portafoglio diversificato.

Preferenza per la qualità in un contesto di contrazione degli spread

In un contesto di tassi volatili, è probabile che il carry domini i risultati del reddito fisso. Nei nostri portafogli privilegiano il credito investment grade di qualità superiore per ottenere un valore relativo migliore rispetto alla parte più rischiosa dei mercati del credito, poiché gli spread sono compressi in tutto lo spettro di rischio. Lo spread ridotto tra le obbligazioni A e Baa comporta una scarsa compensazione per il rischio di credito aggiuntivo. In un portafoglio di credito multisettoriale preferiamo il credito investment grade rispetto all’high yield, in quanto gli spread extra che HY offre sono a livelli storicamente bassi. Tuttavia, la presenza dell’high yield statunitense nel portafoglio è importante in quanto offre rendimenti interessanti, una migliore qualità del credito e una duration breve, fornendo un carry diversificato per i portafogli di attività miste.

Trovare opportunità nei settori difensivi di alta qualità

Le obbligazioni del settore farmaceutico, tradizionalmente difensivo e di alta qualità, sembrano offrire un potenziale d’investimento interessante. Si tratta di un esempio in cui, nonostante il contesto di spread bassi, gli analisti sono in grado di trovare opportunità con una potenziale compressione degli spread. Nonostante l’aumento del rischio di notizie negative in seguito alle elezioni statunitensi, gran parte di questo rischio è già stato prezzato. I nostri analisti ritengono improbabile che il Congresso approvi cambiamenti negativi significativi. Ci concentriamo sulla crescita degli utili, sulle pipeline di farmaci, sui farmaci chiave, sul rischio di eventi, sulla leva finanziaria e sull’attività di M&A. I nostri portafogli prediligono emittenti con attività e pipeline di sviluppo solide, con un’attività di M&A minima.

Il debito dei mercati emergenti si dimostra resiliente

Trump 2.0 aumenta l’incertezza per i mercati emergenti (EM), ma l’allentamento della Fed, sebbene a un ritmo più lento di quanto previsto in precedenza, in un’economia statunitense forte sostiene gli asset di rischio. Gli EM sono più resistenti rispetto al 2016, con riserve migliori, tassi reali positivi, meno squilibri e tassi di cambio valutati equamente o sottovalutati. Hanno la flessibilità politica in grado di affrontare eventuali difficoltà. I saldi con l’estero sono generalmente solidi, mentre l’inflazione sta sperimentando un trend prevalentemente discendente in un contesto di politica monetaria ancora restrittivo. Sebbene gli indicatori fiscali siano deboli, i principali Paesi emergenti hanno allungato la scadenza del debito ed emettono maggiormente in valuta locale. Una Fed meno accomodante potrebbe spingere le banche centrali degli EM meno sviluppati a mantenere tassi più alti, soprattutto quelli che affrontano rischi di inflazione e stabilità finanziaria. Nei Paesi emergenti più sviluppati, in particolare in Asia, le banche centrali sono fiduciose di anticipare la Fed grazie a sistemi finanziari più forti e a mercati locali più profondi.