La compagnia petrolifera Energy Transfer fa causa a Greenpeace negli Stati Uniti. La ONG è in difficoltà
Questa non è la prima volta che grandi aziende cercano di mettere a tacere le organizzazioni ambientaliste con cause legali strategiche, conosciute come SLAPP (Strategic Lawsuit Against Public Participation). Questi procedimenti legali, ovvero cause temerarie, sono spesso usati per intimidire e scoraggiare le ONG dal proseguire le loro campagne.
Le fasi del processo
Energy Transfer ha intentato una causa legale contro Greenpeace negli Stati Uniti, accusandola di aver orchestrato le proteste contro l’oleodotto Dakota Access nel 2016. Energy Transfer sostiene che alle proteste guidate dalle comunità indigene contro il passaggio dell’oleodotto Dakota Access, nella riserva di Standing Rock non sia estranea Greenpece. Anzi, l’azienda fossile statunitense, operatore dell’oleodotto contestato, sostiene in modo probabilmente infondato che le proteste siano state orchestrate da Greenpeace.
«Stiamo assistendo al pericoloso ritorno degli stessi comportamenti che hanno alimentato la crisi climatica, acuito le disuguaglianze sociali e ambientali e anteposto i profitti dei combustibili fossili alla salute pubblica e a un pianeta abitabile. La precedente amministrazione Trump aveva passato quattro anni a smantellare le politiche di protezione dell’aria e dell’acqua e la sovranità indigena. Ora insieme ai suoi alleati vuole finire il lavoro zittendo ogni forma di protesta pacifica. Non ci tireremo indietro. Non ci faremo mettere a tacere», dichiara Mads Christensen, direttore esecutivo di Greenpeace International.
Recentemente, una giuria della Contea di Morton, nel North Dakota, ha stabilito che Greenpeace è responsabile per oltre 660 milioni di dollari in termini di rimborso danni.
Come contrastare le SLAPP e supportare Greenpeace
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Sostenere economicamente: Considera di fare una donazione a Greenpeace o ad altre ONG impegnate nella difesa dell’ambiente.
Partecipare attivamente: Firma petizioni, partecipa a manifestazioni pacifiche e coinvolgiti nelle campagne di advocacy.
Promuovere leggi anti-SLAPP: Sostieni l’adozione di leggi che proteggano la libertà di espressione e il diritto alla protesta pacifica.
L’atteggiamento del governo americano nei confronti di Greenpeace è stato spesso ostile, soprattutto durante le amministrazioni più vicine all’industria fossile.
Criminalizzazione delle proteste
Non solo durante le proteste contro l’oleodotto Dakota Access (DAPL) nel 2016 il governo americano ha collaborato con aziende private per sorvegliare e reprimere gli attivisti, inclusi quelli di Greenpeace. L’FBI ha monitorato gli ambientalisti etichettandoli come “estremisti domestici”, una strategia usata per giustificare azioni repressive.
L’amministrazione Trump ha favorito le grandi compagnie petrolifere, cercando di delegittimare Greenpeace e altre ONG ambientaliste. In realtà, Energy Transfer, che ha intentato la causa da 300 milioni di dollari contro Greenpeace, ha stretti legami con esponenti politici conservatori.
Leggi anti-protesta
Alcuni stati americani hanno introdotto leggi anti-protesta che criminalizzano le manifestazioni nei pressi delle infrastrutture energetiche, colpendo direttamente gruppi come Greenpeace. Queste leggi rendono più difficile protestare contro oleodotti e progetti dannosi per l’ambiente.
Negli anni, diversi governi hanno cercato di screditare Greenpeace e limitarne l’accesso ai finanziamenti, dipingendola come un’organizzazione “radicale” o “anti-americana”. Nonostante questi ostacoli, Greenpeace continua le sue battaglie in difesa dell’ambiente.
Greenpeace ha annunciato l’intenzione di fare appello contro il verdetto e ha avviato un’azione legale nei Paesi Bassi contro Energy Transfer, utilizzando la nuova Direttiva dell’Unione Europea contro le cause temerarie .
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