Tante opportunità nel biotech nonostante la volatilità

Noelle Tune, Analyst di Putnam Investments, parte del gruppo Franklin Templeton. -

A partire dai massimi raggiunti nel 2021, nel pieno della campagna vaccinale anti-Covid, investire nelle biotecnologie si è rivelato un’attività tumultuosa e spesso frustrante. La buona notizia è che lo straordinario flusso di innovazioni crea abbondanti opportunità per gli investitori che conoscono il settore biotech e sono in grado di condurre una ricerca fondamentale approfondita.

La mia esperienza di medico specializzato in medicina d’urgenza mi offre una prospettiva unica nella mia ricerca. È questa l’ottica nella quale effettuo un primo vaglio degli investimenti. Nella mia analisi dei titoli azionari, mi concentro sulle malattie che necessitano di trattamenti migliori e sulle aziende meglio attrezzate per fornirli. Cerco le imprese con gli approcci più innovativi, le pipeline più interessanti e la volontà di risolvere un problema che attualmente non ha soluzione.

Segnali di una possibile ripresa del settore nel 2025

Negli ultimi cinque anni, il settore delle biotecnologie ha ampiamente sottoperformato rispetto al mercato più ampio e, in particolare, rispetto ai titoli tecnologici. Le deludenti performance degli ultimi tempi sono riconducibili a fattori avversi come il persistere di tassi d’interesse elevati e le apprensioni per i cambiamenti nella politica sanitaria con l’arrivo dell’amministrazione Trump. Un altro ostacolo è rappresentato dall’ormai radicata necessità di consolidamento che è emersa dopo l’ondata di IPO di società biotecnologiche durante la pandemia di Covid-19. Nonostante l’incertezza, il settore biotech continua a offrire possibilità entusiasmanti, sia per gli investitori sia per gli individui che necessitano di trattamenti innovativi. Il settore ha tutte le carte in regola per rimettersi in carreggiata nel 2025, in particolare se si registra un’accelerazione dell’attività di fusione e acquisizione (M&A), a fronte di un contesto normativo stabile e di una graduale riduzione dei tassi di interesse. Soprattutto, dopo il recente ribasso, scorgiamo molti titoli con solidi fondamentali a valutazioni interessanti.

Ripresa dell’attività di M&A: una tendenza da monitorare

Sul fronte dell’attività di M&A, dall’inizio di quest’anno è stata già annunciata una possibile operazione: l’acquisizione di Intra-Cellular Therapies da parte di Johnson & Johnson, proposta nel primo scorcio di gennaio. Quest’acquisizione sarebbe più grande delle quattro maggiori operazioni del 2024 combinate, e ciò alimenta la speranza che il 2025 sarà caratterizzato da una più intensa attività di M&A.

Per rinvigorire il settore biotech, tuttavia, è necessario un maggior flusso di operazioni. Nonostante il consolidamento degli ultimi anni, si contano ancora troppe aziende piccole e sottocapitalizzate, molte delle quali sono state quotate in borsa nel 2020 e 2021, influenzate dalla pandemia. Un ritorno dell’attività di M&A ai livelli del 2023 nel corso di quest’anno contribuirebbe senz’altro a rilanciare l’interesse generalista per il settore.

Monitorare i rischi politici e quelli legati alle notizie

Si registrano apprensioni riguardo a diversi candidati a posizioni politiche di spicco in ambito sanitario. La più preoccupante, soprattutto per i produttori di vaccini, è la nomina di Robert F. Kennedy Jr. a segretario della Salute e dei Servizi Umani. Tuttavia, il candidato a commissario della Federal Drug Administration (FDA), il medico/scienziato Marty Makary, sembra godere del favore degli operatori del settore. Questo potrebbe essere un buon segnale per la stabilità del personale dell’FDA e per la continua accelerazione delle approvazioni di farmaci, dopo le difficoltà legate alla disponibilità della forza lavoro durante la pandemia. Sebbene permangano rischi connessi alle incertezze dell’FDA, mi auguro che riguardando al 2025 si potrà dire che l’agenzia ha operato con la consueta efficienza, se non addirittura in modo migliore.

La domanda persistente accresce le opportunità per gli investitori biotech

Di recente un collega ha affermato che il settore biotech magari non è sempre redditizio, ma quanto meno è interessante. Il nostro obiettivo è renderlo sia interessante che redditizio. A tale scopo, cerchiamo idee valide in imprese relativamente poco rischiose ma innovative. Siamo consapevoli delle sfide sul piano macroeconomico, ma non permettiamo che interferiscano con il nostro focus sui fondamentali. Crediamo che ci siano molti motivi per essere entusiasti di investire nel settore biotech nei prossimi anni.