Difesa, in Europa e nelle tecnologie avanzate le opportunità migliori

Ido Caspi, Research Analyst di Global X -

In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, l’Europa si trova in una fase decisiva della sua politica di sicurezza. Da lungo tempo dipendenti dal sostegno militare americano, i Paesi dell’UE si trovano ora di fronte all’urgente necessità di assumersi una maggiore responsabilità per la propria difesa, dal momento che la nuova amministrazione USA segnala un cambiamento strategico nella propria politica di difesa. Questo cambiamento sta costringendo i Paesi dell’UE a espandere i loro bilanci militari.

L’Unione Europea ha presentato un’iniziativa di difesa da 800 miliardi di euro per rafforzare le proprie capacità militari. Il piano prevede 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri e mira a sbloccare gli investimenti privati nella tecnologia della difesa. Inoltre, la Germania esenterà la spesa militare dalle sue rigide regole fiscali e creerà un fondo fuori bilancio di 500 miliardi di euro per finanziare la spesa per le infrastrutture, gettando le basi per un forte aumento del bilancio difensivo del Paese. Nonostante l’urgenza, le nazioni europee sono ancora in ritardo rispetto alle altre potenze militari in termini di spesa per la difesa in percentuale del PIL.

Mentre l’Europa si avvia verso una maggiore autosufficienza militare, prevediamo che nei prossimi cinque anni la spesa globale per la difesa continuerà ad aumentare, con particolare enfasi sulle tecnologie di difesa avanzate. Man mano che la spesa si sviluppa lungo la catena del valore, i titoli internazionali del comparto della difesa, soprattutto in Europa, dovrebbero trarne beneficio.

Il panorama globale rimane altamente volatile, con quasi 30 grandi conflitti in corso in tutto il mondo, secondo il Council on Foreign Relations. In questo contesto, la posizione “America-first” della nuova amministrazione statunitense, unita ai negoziati diretti con la Russia, sta costringendo l’Europa a rivalutare la propria strategia di difesa, prendendo atto di decenni di investimenti insufficienti.

Nel frattempo, in casa propria l’amministrazione Trump sta perseguendo una strategia di difesa ambiziosa, con l’obiettivo di tagliare gli sprechi e modernizzare le capacità militari con l’intelligenza artificiale, le armi autonome, i droni e la robotica. Si prevede che il budget liberato dai programmi preesistenti acceleri ulteriormente gli sforzi di modernizzazione del settore, a vantaggio dei principali fornitori di tecnologie per la difesa. Mentre gli Stati Uniti modernizzano le proprie capacità militari, è probabile che altre nazioni si sentano obbligate a rafforzare i propri arsenali di tecnologie difensive, rafforzando un ciclo globale di acquisti. Questo slancio, sommato agli impegni dell’Europa, è destinato a far aumentare la spesa totale per la difesa globale fino al 2030.

In realtà, l’Europa si trovava in una fase storica di riarmo già prima dell’avvento della nuova amministrazione USA, con un’espansione dei bilanci della difesa che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda. I bilanci militari europei sono cresciuti del 10% nel 2023, raggiungendo i 279 miliardi di euro, segnando il nono anno consecutivo di crescita.