Una nuova dorsale europea dell’idrogeno (Hydrogen Backbone) al 2040. Il ruolo centrale dell’Italia

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La nuova dorsale europea dell’idrogeno al 2040 (Hydrogen Backbone 2040) è un progetto strategico promosso da diversi operatori delle infrastrutture energetiche europee, con l’obiettivo di sviluppare una rete di trasporto dell’idrogeno su scala continentale. Questa dorsale servirà a connettere i principali poli di produzione, consumo e stoccaggio di idrogeno in Europa, favorendo la transizione energetica e l’indipendenza dai combustibili fossili.

Il Belgio già a buon punto

Sono ora in corso i lavori della prima fase sulla rete di condotte per l’idrogeno dell’operatore di rete per l’idrogeno belga Fluxys Hydrogen, con l’obiettivo di completarla entro il 2026. La conduttura verrà gradualmente ampliata nei prossimi anni e farà parte della dorsale europea dell’idrogeno. Ciò mira a collegare i principali porti e le aree commerciali di Anversa, Gand, Kallo e Zelzate. Il Belgio afferma che la conduttura è essenziale per la decarbonizzazione dell’industria.

Lo scorso aprile, Fluxys Hydrogen, una sussidiaria di Fluxys, è stata nominata operatore responsabile dello sviluppo e della gestione della rete di trasporto dell’idrogeno ad accesso libero. L’obiettivo è una capacità di trasmissione annuale dell’idrogeno di 30 TWh entro il 2030.

“Mentre le aziende cercano di trovare un equilibrio tra sicurezza dell’approvvigionamento, impatto sul clima e prezzo di costo, l’idrogeno emerge spesso come l’opzione migliore e rende l’idrogeno un collegamento importante nel percorso verso un’economia climaticamente neutra”, ha affermato l’azienda.

The SoutH2 Corridor

Il corridoio SoutH2 è un corridoio dedicato all’idrogeno lungo 3.300 km che collega Nord Africa, Italia, Austria e Germania, guidato dai TSO Snam, TAG, GCA e Bayernets. Già dal 2024 tutti i progetti dei TSO sono entrati nell’elenco di progetti di interesse comune (PCI) ai sensi del regolamento TEN-E rivisto pubblicato dalla Commissione europea.

Il corridoio SoutH2 mira a fornire idrogeno rinnovabile a basso costo prodotto in Nord Africa ai cluster di domanda europei. Il progetto ha l’approvazione politica dei Paesi attraversati, nonché un forte supporto da parte delle aziende coinvolte nella produzione e nell’estrazione di idrogeno lungo l’intero corridoio.

 

L’idrogeno verde, nuovo alleato per la decarbonizzazione

Solo l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili può davvero aiutare ad accelerare la transizione energetica dove l’elettrificazione non è possibile. Secondo diversi studi, l’idrogeno può diventare un elemento essenziale per accelerare la transizione energetica e generare importanti benefici socio-economici e ambientali. Ad esempio, nello scenario sviluppato da “Hydrogen Roadmap Europe. Un percorso sostenibile per la transizione energetica europea”, l’idrogeno verde potrebbe coprire entro il 2050 fino al 24% della domanda finale di energia e creare 5,4 milioni di posti di lavoro, oltre a contribuire al totale riduzione di 560 milioni di tonnellate di CO2.

Caratteristiche principali della dorsale al 2040

Lunghezza prevista: circa 53.000 km di gasdotti, di cui il 60% sarà riconvertito da infrastrutture esistenti del gas naturale, e il restante sarà di nuova costruzione.

Paesi coinvolti: oltre 20 paesi europei, inclusa l’Italia, con connessioni tra i grandi hub industriali e i siti di produzione rinnovabile (come l’eolico nel Mare del Nord e il solare nel sud Europa).
Ruolo strategico: permetterà l’importazione di idrogeno dai Paesi extra-UE (come Nord Africa e Ucraina) e lo scambio tra le regioni europee a seconda delle esigenze produttive e di consumo.
Inizio operativo progressivo: la rete si svilupperà in fasi, con tratte operative già entro il 2030, e completamento stimato al 2040.

Obiettivi

Decarbonizzazione dell’industria (acciaio, chimica, cemento, trasporti pesanti).
Sicurezza energetica europea.
Integrazione delle rinnovabili e bilanciamento della rete elettrica.
Sviluppo di un mercato europeo dell’idrogeno competitivo e trasparente.

L’iniziativa “European Hydrogen Backbone” (EHB)

Il progetto è stato lanciato dall’iniziativa EHB (European Hydrogen Backbone), un consorzio che oggi coinvolge 33 operatori di trasporto del gas (TSO). EHB aggiorna regolarmente le proprie proiezioni, con mappe e dati sulle tratte previste, le connessioni internazionali, i flussi stimati e i fabbisogni infrastrutturali

https://www.researchgate.net/publication/360574282/figure/fig3/AS%3A11431281082414249%401662033782954/Envisaged-European-Hydrogen-Backbone-in-2040.png

Ruolo dell’Italia nella dorsale europea dell’idrogeno

L’Italia svolge un ruolo cruciale nel progetto della European Hydrogen Backbone (EHB), fungendo da ponte strategico tra il Nord Africa e il cuore dell’Europa. In particolare, il SoutH₂ Corridor è una componente chiave di questa infrastruttura. Questo corridoio di circa 3.300 km collega il Nord Africa, l’Italia, l’Austria e la Germania, facilitando l’importazione di idrogeno verde prodotto in Nord Africa verso i principali centri di domanda europei.

Inoltre, l’Italia sta sviluppando la propria dorsale nazionale dell’idrogeno, con l’obiettivo di connettere le regioni meridionali ricche di risorse rinnovabili con i centri industriali del nord e facilitare l’esportazione verso altri Paesi europei.

Questi sviluppi posizionano l’Italia come un hub energetico centrale nella futura rete europea dell’idrogeno, che contribuirà significativamente alla transizione energetica del continente.

Italia, Austria, Germania, Algeria e Tunisia hanno firmato a Roma il gennaio scorso una Dichiarazione congiunta di intenti politici sul Corridoio meridionale dell’idrogeno: i cinque Paesi hanno dichiarato la loro intenzione di continuare a lavorare sullo sviluppo dell’iniziativa durante la riunione ministeriale organizzata a “Villa Madama” dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Alla riunione ministeriale hanno partecipato anche rappresentanti della Commissione Europea e del Governo svizzero.