Investimenti passivi: cosa sono e perché sono importanti per il futuro

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Quando si parla di investire, è facile immaginare scenari complessi, ricchi di grafici, numeri e decisioni difficili da prendere. Tuttavia, esiste una modalità di investimento che ha preso sempre più piede negli ultimi anni proprio grazie alla sua semplicità e ai risultati dimostrati nel lungo periodo: gli investimenti passivi. Questa guida ti aiuterà a comprenderne le caratteristiche, i vantaggi e il motivo per cui potrebbero essere un tassello chiave nella costruzione del patrimonio futuro.

Cos’è un investimento passivo?

Gli investimenti passivi sono una modalità di investimento in cui non si cerca di battere costantemente il mercato, ma semplicemente di replicarlo. La logica di fondo è molto semplice: invece di scegliere singole azioni o obbligazioni, si investe tramite strumenti come fondi comuni indicizzati o ETF, che seguono automaticamente un indice finanziario specifico, come ad esempio l’S&P 500 o il FTSE MIB italiano.

Questo tipo di investimento si basa sull’idea che, nel lungo periodo, è estremamente difficile per qualsiasi investitore, anche professionista, superare costantemente il rendimento del mercato.

Perché gli investimenti passivi sono importanti?

La ragione per cui gli investimenti passivi stanno diventando sempre più popolari è riconducibile principalmente a tre fattori: semplicità, costi contenuti ed efficacia dimostrata nel tempo.

Gli investimenti passivi sono semplici perché non richiedono competenze particolarmente avanzate per essere gestiti. Una volta individuato l’indice che si vuole replicare, è sufficiente investire tramite strumenti dedicati, senza dover analizzare singole società o settori.

I costi sono bassi perché, replicando automaticamente un indice, il gestore del fondo non deve compiere particolari analisi o operazioni di trading. Questo abbassa significativamente le commissioni, aumentando di conseguenza il rendimento netto per gli investitori.

Investimenti passivi e pensione integrativa: perché sono un binomio vincente

In un momento storico in cui il futuro previdenziale è sempre più incerto, diventa cruciale trovare soluzioni di investimento in grado di garantire un’integrazione sicura alla pensione pubblica. Gli investimenti passivi rappresentano una risposta efficace proprio per la loro stabilità, il basso costo e la capacità di performare costantemente nel lungo periodo.

Creare un piano pensionistico integrativo tramite strumenti passivi, infatti, permette di accumulare progressivamente capitale senza preoccuparsi eccessivamente delle oscillazioni giornaliere del mercato.

Investimenti passivi o gestione patrimoniale?

Un dubbio frequente riguarda la scelta tra affidarsi interamente agli strumenti passivi o utilizzare servizi di gestione patrimoniale personalizzata. Non esiste una risposta univoca, perché molto dipende dalle preferenze individuali, dalla quantità di capitale e dal livello di supporto che si desidera ricevere nel tempo.

La gestione patrimoniale, ad esempio, può includere sia strumenti attivi sia passivi e offre il grande vantaggio di avere un portafoglio completamente su misura. Questo approccio può essere ideale per chi preferisce un affiancamento costante di un professionista che adatti il piano ai cambiamenti delle condizioni personali o dei mercati.

Ad esempio, piattaforme specializzate come Fundstore propongono gestioni patrimoniali multibrand che utilizzano prevalentemente fondi comuni e strumenti passivi per mantenere bassi i costi e ottimizzare i rendimenti sul lungo periodo. Questa soluzione permette di coniugare i vantaggi della gestione professionale con la semplicità e l’efficienza tipiche degli investimenti passivi.

Iniziare con gli investimenti passivi è più semplice di quanto sembri, purché si abbiano chiari alcuni aspetti fondamentali. Prima di tutto è importante capire qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere: c’è chi investe per una pensione integrativa, chi desidera accumulare capitale per una casa o per gli studi dei figli, o semplicemente chi cerca di preservare il valore del proprio denaro nel tempo. Chiarire il proprio scopo aiuta infatti a individuare gli strumenti passivi più adatti.

Un altro elemento cruciale è conoscere bene il proprio profilo di rischio, ovvero quanto si è disposti a tollerare eventuali oscillazioni nel valore del capitale investito. Chi preferisce una maggiore tranquillità potrebbe orientarsi verso ETF obbligazionari o monetari, mentre chi cerca una crescita più sostenuta nel lungo termine potrebbe puntare su ETF azionari o bilanciati.

Inoltre, è importante prestare attenzione ai costi. Non tutti i fondi o ETF passivi hanno le stesse commissioni, quindi valutare attentamente e confrontare le varie opzioni disponibili permette di massimizzare il rendimento netto nel tempo. Anche la scelta dell’intermediario è fondamentale: è consigliabile affidarsi a piattaforme semplici e trasparenti, in grado di offrire assistenza e supporto costante durante il percorso di investimento.

Gli investimenti passivi sono generalmente consigliati per orizzonti temporali lunghi, perché la loro forza sta proprio nella capacità di assorbire meglio le oscillazioni dei mercati nel corso degli anni. Tuttavia, esistono anche ETF obbligazionari o monetari che possono essere utilizzati con successo per esigenze di breve periodo, ad esempio per gestire liquidità in eccesso.

Una domanda frequente riguarda la possibilità di combinare investimenti passivi con strategie attive. Non solo questo è possibile, ma è anche molto diffuso: molti investitori scelgono di integrare fondi passivi e gestioni più attive per ottenere una maggiore diversificazione e adattarsi più agilmente ai cambiamenti del mercato.

Naturalmente, investire passivamente non significa eliminare completamente il rischio. Se il mercato attraversa periodi difficili, anche gli strumenti passivi subiranno delle fluttuazioni. Tuttavia, grazie alla diversificazione e all’approccio di lungo periodo tipico di questi strumenti, gli effetti negativi delle crisi tendono ad attenuarsi, consentendo un recupero più rapido e solido nel tempo.

Gli investimenti passivi si stanno affermando sempre di più come una soluzione intelligente per costruire un patrimonio solido e duraturo, grazie soprattutto alla semplicità, ai costi contenuti e all’efficacia che hanno dimostrato negli anni. Possono rappresentare la scelta ideale sia per chi desidera una pensione integrativa, sia per chi vuole semplicemente mettere al sicuro il proprio capitale dalla perdita di potere d’acquisto.

In questo scenario, gli investimenti passivi possono essere utilizzati singolarmente oppure inseriti all’interno di una gestione patrimoniale professionale. In quest’ultimo caso, piattaforme esperte come Fundstore offrono il vantaggio di combinare strumenti passivi con un approccio multibrand e altamente personalizzato, sfruttando competenze consolidate nel tempo per accompagnare gli investitori verso i loro obiettivi finanziari in maniera efficace e trasparente.