Salvatore Veca Lectures. “Dalla crisi alla cura”: un nuovo patto per il nostro mondo comune alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Dalla crisi alla cura —
Milano — Le Salvatore Veca Lectures aprono un dibattito urgente sulla responsabilità collettiva nella società globale
In un’epoca segnata da crisi sovrapposte – ambientale, sociale, sanitaria, economica e democratica – le Salvatore Veca Lectures si propongono come uno spazio di riflessione critica e, al tempo stesso, come un laboratorio per immaginare risposte possibili. L’edizione di quest’anno, intitolata “Dalla crisi alla cura”, affronta una domanda che non possiamo più eludere: quali scelte sono oggi indispensabili per prenderci cura del nostro mondo comune?
Cinque voci del pensiero critico ci aiutano a capire come tenere in equilibrio sostenibilità e giustizia sociale, dal locale al globale. Cinque incontri per celebrare la visione di Salvatore Veca, a 10 anni dal Laboratorio Expo Milano 2015.
A partire da venerdì 16 maggio con il primo tema, l’ecologia Salvatore Veca Lectures / #Ecologia alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli — Gratis
Salvatore Veca
Salvatore Veca, filosofo scomparso nel 2021, ha dedicato la sua opera alla giustizia, all’etica pubblica e alla costruzione razionale del futuro. In questo spirito, le Lectures a lui intitolate diventano uno spazio in cui la filosofia incontra la politica, la scienza, l’economia e la cittadinanza attiva. In un contesto di erosione dei diritti, disuguaglianze crescenti e sfiducia nelle istituzioni, la cura – intesa non solo come pratica relazionale ma come principio politico – emerge come paradigma alternativo al dominio, allo sfruttamento e alla disgregazione sociale.
Crisi sistemiche: sintomi di un mondo malato
Non si tratta di una crisi, ma di molte crisi interconnesse: il cambiamento climatico e il collasso della biodiversità, l’esclusione sociale, il deterioramento della salute pubblica, il ritorno delle guerre e delle migrazioni forzate, la polarizzazione politica, la sfiducia verso la scienza e i media. Questi fenomeni, sebbene eterogenei, rivelano la fragilità di un sistema globale che ha anteposto la crescita illimitata alla sostenibilità e il profitto individuale al bene comune.
In questo scenario, i relatori delle Lectures propongono di abbandonare l’illusione che il ritorno alla “normalità” pre-pandemica possa rappresentare una soluzione. Al contrario, la cura del mondo richiede un cambio di paradigma: ripensare i nostri modelli di sviluppo, riorientare le politiche pubbliche verso l’equità e la solidarietà, rimettere al centro la vulnerabilità come condizione universale dell’essere umano.
Dalla cura come gesto alla cura come politica
Il concetto di cura – tradizionalmente relegato alla sfera privata e femminile – acquista oggi una valenza politica e strutturale. Prendersi cura delle persone, delle istituzioni, dell’ambiente e della democrazia significa costruire politiche di lungo periodo, fondate su prevenzione, ascolto, inclusione e giustizia redistributiva.
Tra gli interventi più significativi delle Lectures, spiccano quelli che propongono un’etica della responsabilità condivisa: un nuovo contratto sociale che riconosca la centralità dell’interdipendenza tra individui e comunità, tra Nord e Sud del mondo, tra umani e non umani. Dalla fiscalità giusta alla transizione ecologica, dalla scuola pubblica alla salute mentale, ogni ambito della vita pubblica può (e deve) essere rigenerato da una logica di cura.
Un’eredità da raccogliere
L’eredità intellettuale di Salvatore Veca invita a non cedere al fatalismo, ma a scommettere sulla razionalità dialogica e sull’impegno collettivo. Le sue parole – “il futuro è il tempo della responsabilità” – suonano oggi come un monito e una promessa: se vogliamo trasformare la crisi in occasione di cambiamento, dobbiamo agire insieme, con coraggio e visione.
In definitiva, le Lectures non offrono risposte semplici, ma coltivano domande scomode: come possiamo reinventare la democrazia alla luce delle sfide globali? Quale ruolo devono giocare le istituzioni culturali ed educative nella costruzione di un mondo più giusto? Come trasformare la cura da valore marginale a fondamento di una nuova civiltà?
Sono interrogativi che ci interpellano tutti. Perché, come ci ricorda la filosofia, prendersi cura del mondo è prendersi cura di noi stessi.