Manifattura, accelera l’Italia

di redazione -

In luglio l’indice Pmi Markit è balzato a 55,3, il massimo da oltre quattro anni. Bene anche l’Eurozona, nonostante il crollo della Grecia

 

L’indice Pmi (purchasing managers index) sull’attività manifatturiera italiana, elaborato da Markit/Adaci,è salito a luglio a 55,3 da 54,1 di giugno. Si tratta del valore più alto dall’aprile del 2011. Ed è il sesto mese consecutivo che il valore si mantiene al di sopra di quota 50, la soglia che separa crescita e recessione.

Secondo gli analisti di Markit, il miglioramento di luglio è dovuto al miglioramento della domanda interna e all’aumento degli ordini: il sotto indice relativo a questi ultimi infatti è balzato a 57, da 54,7 di giugno.

In lieve calo l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona che in luglio è risultato pari a 52,4 punti, contro i 42,5 del mese precedente. Il dato è tuttavia migliore rispetto ai 52,2 punti previsti dalle stime e dal dato preliminare.

L’indice Pmi manifatturiero della Germania, secondo la lettura definitiva, è pari a 51,8 punti, dai 51,9 di giugno. In flessione anche la Francia, con 49,6 punti, dai 50,7 di giugno.

Pesante il dato relativo alla Grecia: l’indice dell’attività manifatturiera è crollato dai 46,9 punti di giugno a 30,2 punti, il dato peggiore da quando viene elaborato l’indice.

Gli indici Pmi, elaborati dall’istituto di analisi Markit, raccolgono, nei diversi paesi e regioni, i pareri dei direttori degli acquisti delle imprese a proposito degli aspetti più rilevanti della loro attività (ordini, produzione, assunzioni di personale, ecc.), e offrono quindi un quadro importante dell’andamento dell’economia futura nelle diverse economie.