Tasse: allo stato centrale va il 78%

redazione -

Secondo un’analisi della Cgia, alle amministrazioni locali vanno 106,1 miliardi di euro, contro i 379,7 che prendono la via di Roma

Le imposte, le tasse e i tributi che gli italiani versano allo Stato centrale sono tre volte superiori a quelle pagate a Regioni ed enti locali. Il dato emerge da uno studio dalla Cgia, la Confederazione degli artigiani, secondo il quale nelle casse dell’erario sono arrivati, l’anno scorso, 379,7 miliardi, contro il 106,1 di tasse pagate a Regioni e Comuni. Su un totale di 485,8 miliardi di entrate tributarie percepite nel 2014 dal fisco, dunque, il 78% circa è finito nelle casse dello Stato centrale e solo il 22% circa agli enti locali.

Il 60% delle entrate tributarie incassate dalle amministrazioni centrali è riconducibile a Irpef, Iva e Ires. A livello locale, invece, le imposte che incidono di più sono Irap e Imu/Tasi, seguite dalle addizionali Irpef regionale e comunale.

“Nell’immaginario collettivo”, commenta Paolo Zabeo della Cgia, “si è diffusa l’idea che in questi ultimi anni governatori e sindaci sarebbero diventati dei nuovi gabellieri, mentre lo Stato centrale avrebbe alleggerito la pressione fiscale nei confronti dei contribuenti. In realtà, le cose non sono andate proprio così. Se è vero che negli ultimi 15 anni le tasse locali sono aumentate del 48,4%, quelle in capo alle amministrazioni centrali sono cresciute del 36,1%. Un po’ meno, ma non di molto. In termini assoluti, dalle Regioni e dagli enti locali abbiamo subito un aggravio fiscale di 34,6 miliardi di euro, mentre il peso del fisco nazionale è aumentato di ben 100,7 miliardi. Insomma, se dal 2000 le imposte locali hanno cominciato a correre, quelle erariali hanno registrato in valore assoluto un’espansione molto più vigorosa, con il risultato che le famiglie e le imprese, loro malgrado, sono state costrette a pagare sempre di più”.