Nuovi minimi per il prezzo del petrolio

redazione -
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Il greggio Wti è sceso sotto i 40 dollari, il Brent a meno di 45. Ma in Italia la benzina non cala

Non si arresta il trend discendente del prezzo del petrolio. Il greggio americano Wti (West Texas Intermediate) è sceso, sui mercati asiatici, sotto i 40 dollari al barile, toccando un minimo di 39,71 dollari, un valore che non si vedeva dal marzo del 2009. In calo anche il più pregiato Brent, il petrolio del mare del Nord che per la prima volta vale meno di 45 dollari al barile, anche in questo caso un minimo da oltre sei anni.

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Le basse quotazioni, per l’oro nero, sembrano destinate a durare, sostenute come sono da una molteplicità di fattori che vanno dal rallentamento dell’economia globale (che fa seguito a quello dei paesi emergenti, a cominciare dalla Cina), alla ripresa dell’export iraniano dopo l’accordo raggiunto sul nucleare.

I consumatori italiani non sembrano però poter godere di questa dinamica dei prezzi internazionali. Secondo il Codacons, i prezzi di benzina e petrolio, in Italia, restano tra i più alti d’Europa: alla data del 23 agosto, un litro di verde costa in Italia 1,642 euro, un record battuto soltanto dai Paesi Bassi (1,653 euro), mentre per il gasolio solo il Regno Unito ha prezzi più alti: un litro di diesel costa 1,581 euro contro 1,465 euro in Italia.

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I prezzi medi rilevato nella Ue sono di 1.338 euro per la benzina e 1.171 euro per il gasolio.