Voluntary disclosure: sono 10 mila le richieste

di redazione -

Il dato è stato comunicato dalla direttrice dell’agenzia delle Entrate Rossella Orlandi

 

Lo scorso maggio erano appena un migliaio. Ma negli ultimi tre mesi le richieste di adesione alla voluntary disclosure, la sanatoria per i capitali detenuti illecitamente all’estero, si sono moltiplicate fino ad arrivare a quota 10 mila. Lo ha detto la direttrice dell’agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, intervenuta lo scorso fine settimana alla festa del quotidiano Il Fatto a Marina di Pietrasanta.

La scadenza per coloro che vogliono mettere in regola i loro beni all’estero, pagando tutte le imposte dovute, ma con una sanzione ridotta, è il 30 settembre, anche se ci sono voci di un possibile slittamento. E gli esperti prevedono che il numero delle richieste potrebbe avere un vero e proprio boom nelle prossime settimane.

Orlandi ha sottolineato l’importanza dei dati raccolti con la voluntary disclosure: “Abbiamo milioni di informazioni che fino a pochi mesi fa erano segreti. Questo cambiamento sta rivoluzionando il mondo, e su questo vogliamo avviare anche in Italia la lotta all’evasione”.

“La novità degli ultimi mesi è infatti il tentativo di tutti gli Stati, a partire dagli Usa, di diffondere le informazioni sull’evasione. C’è un sistema automatico e con flussi continui e strutturati tra tutti i paese dell’Ocse, e questa è una rivoluzione”, ha aggiunto.

L’Italia negli ultimi mesi ha firmato molti accordi di questo tipo, tra cui il più significativo è quello con la Svizzera, che ha segnato la fine del segreto bancario.

Chi non aderirà alla voluntary disclosure, intanto, rischierà di essere pizzicato e accusato di un reato grave come l’autoriciclaggio: un rischio sempre meno remoto, visto che il fisco dispone ormai di strumenti di indagine sempre più efficienti. Anche se, avverte Orlandi, “ogni anno l’agenzia delle Entrate fa un numero enorme di denunce penali per evasione, più di 20 mila l’anno. Ma se non c’è un sistema che le porta in fondo, è come non farne nessuna, si ingolfa solamente la giustizia”.