Confesercenti: dal Tfr in busta paga solo il 10% di consumi in più

di redazione - redazione@lamiaprevidenza.it -

Secondo un sondaggio realizzato con Swg, due dipendenti su tre lasceranno in azienda la liquidazione. Il 18% pensa di incassarla, ma per investirla

La grande maggioranza dei lavoratori dipendenti sceglierà di non incassare il Tfr con la busta paga, un’opzione introdotta dalla legge di Stabilità. Secondo un sondaggio condotto da Swg per Confesercenti, due su tre (il 67%) manterrà la liquidazione in azienda, e solo il 18% è deciso a incassarlo.

E di questi, solo il 10% lo destinerà ai consumi. Gli altri sono per la maggior parte incerti (44%), mentre c’è chi pensa già di destinarlo a forme di risparmio alternative (17%), o a forme di previdenza alternative (16%). Il 13% lo userà per pagamenti e debiti pregressi.

Insomma, difficile pensare che il rilancio dei consumi possa arrivare da qui.

A preferire “l’uovo oggi” sono soprattutto coloro che hanno fra i 35 e i 44 anni (21%), seguiti dai più giovani fra 18 e i 24 (19%). Mentre sono più favorevoli a poter contare sulla “gallina domani” i lavoratori più vicini alla pensione: tra i 55 e i 64 anni (72%) e tra i 45 e i 54 (70%).

Da parte degli imprenditori, il sondaggio segnala una maggioraza (64%) preoccupata delle difficoltà che incontrerebbe se tutti o la maggior parte dei dipendenti scegliessero di avere il Tfr su base mensile. I problemi sorgerebbero sul fronte della liquidità disponibile, e dalla difficoltà, segnalata dal 66% degli interpellati, di ottenere prestiti dal canale bancario.