Le casse private contro l’aliquota al 26%

di Rosaria Barrile - rosaria.barrile@lamiafinanza.it -

L’Adepp, che riunisce una ventina di enti previdenziali, è pronta a dare battaglia contro la misura che incrementa la tassazione dei rendimenti dei fondi pensione

L’Adepp, l’associazione nazionale degli enti previdenziali privati, è pronta a dare battaglia contro la misura che aumenta la tassazione dei rendimenti di natura finanziaria anche dei fondi pensione così come previsto dal Decreto Legge n.66 del 24 aprile 2014.

Se infatti fino al 30 giugno 2014 i redditi di capitale e diversi percepiti dagli enti previdenziali dei professionisti saranno tassati nella misura del 12,5% se riferiti a titoli di Stato, e al 20% negli altri casi, dal 1° luglio, le plusvalenze e i redditi di capitale relativi subiranno un prelievo pari al 26% del loro ammontare.

“Le Casse previdenziali “, spiega un comunicato l’associazione che rappresenta attualmente circa 20 realtà, “vengono trattate alla stregua di fondi speculativi, quando invece il nostro compito è quello di creare e far rendere la pensione di due milioni di professionisti. L’attuale tassazione delle rendite del 20% costa alla previdenza privata circa 450 milioni di euro, che si traduce in una riduzione delle future pensioni, già molto basse, di circa l’8%, con l’aliquota al 26% si sale a circa il 12% delle prestazioni attese”.

“Con la tassazione al 26% anche per le Casse, si mette in atto una gravissima lesione del diritto, per gli iscritti, a essere considerati uguali agli altri cittadini italiani ed europei, dato che chi versa all’Inps non è soggetto ad alcuna tassazione, mentre in Europa chi è iscritto alle Casse private ha una tassazione compresa tra lo zero e il tre per cento”.

In pratica l’aumento dell’aliquota non farebbe altro che aggravare la situazione già esistente e lamentata dall’Adepp, che prevede in Italia sia per i fondi pensione, sia per gli enti di previdenza privata, un modello di doppia tassazione. Nel nostro paese vengono infatti sottoposti a imposizione fiscale sia i rendimenti, nel momento in cui vengono realizzati, sia le prestazioni nel momento della erogazione.

Salvo modifiche dell’ultima ora in fase di conversione del decreto in legge, l’aumento dell’aliquota secondo l’Adepp rischia di incidere sulla sostenibilità delle prestazioni attualmente erogate dalle Casse, e sulle future pensioni che verranno erogate ai professionisti in attività.