Non riparte l’industria cinese

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L’indice di attività del settore manifatturiero resta al di sotto dei 50 punti, nonostante un miglioramento. Borse asiatiche in rosso. Sale lo yuan

Non decolla l’attività manifatturiera in Cina. Il Pmi Caixin Markit index, ha segnato in ottobre 48,3 punti, in salita rispetto ai 47,2 di settembre, ma sempre (e ormai da otto mesi) al di sotto della soglia dei 50 punti che separa la contrazione dell’attività dalla crescita.

Nemmeno l’indice ufficiale (governativo) Pmi, sebbene più ottimistico, supera la soglia dei 50 punti: a ottobre risulta pari a 49,8, lo stesso livello di settembre.

Intanto la banca centrale cinese ha fissato il cambio “onshore” yuan-dollaro ai massimi da luglio 2005, a 6,3154, con un aumento dello 0,5% rispetto a venerdì. Secondo le recenti decisioni del governo, lo yuan “onshore”, scambiato cioè all’interno del Paese, può oscillare del 2% in più o in meno.

Le notizie non sono state ben accolte dai mercati azionari asiatici. Tokyo in particolare ha perso il 2,1%, mentre in Cina l’Hang Seng ha ceduto l’1.19%, e Shanghai l’1,7%.