Polizze e mutui: niente proroga per le nuove regole

di David Canaletto -

Le disposizioni previste da Ivass e Banca d’Italia dovranno essere adottate entro il 22 febbraio, ribadiscono le due authority. Che dettano anche alcune precisazioni

Polizze abbinate a mutui e finanziamenti: sembra senza fine il confronto tra banche e imprese assicurative da un lato, e i rispettivi organi di controllo dall’altro, per disciplinare i prodotti e le relative modalità di vendita.

L’ultimo atto ufficiale di Ivass e Banca d’Italia sullo spinoso tema era stata la lettera congiunta al mercato dello scorso 26 agosto, nella quale veniva riportata una notevole serie di criticità, desunte sia dalle caratteristiche delle polizze in commercio, sia dalle modalità con cui venivano distribuite ai consumatori. Per porvi rimedio si fornivano, a banche e compagnie assicurative, delle precise prescrizioni alle quali si dovranno attenere entro dei tempi stabiliti.

Il 22 ottobre Abi, Ania e Assofin, a nome dei propri associati, hanno presentato alle due autorità di vigilanza una memoria congiunta, al fine di un confronto preventivo su come le singole imprese intendono adeguarsi alle prescrizioni. Era caldamente invocata anche una proroga dei termini di adeguamento, viste le oggettive difficoltà per gli operatori di far fronte ai rilevanti impatti sulla documentazione contrattuale, sui processi di vendita e collocamento, nonché sulle procedure informatiche.

Nei giorni scorsi, Ivass e Bankitalia hanno diffuso una risposta ufficiale al documento delle tre associazioni. Nulla da fare per la proroga. Il termine di adeguamento del 22 febbraio 2016, in ragione delle esigenze di tutela dei clienti, rimane fermo. È solo concesso un ritardo di 30 giorni del termine intermedio di ratifica da parte dei consigli di amministrazione del piano operativo di attuazione delle prescrizioni. Per il resto le due authority prendono positivamente atto che il documento si muove largamente in linea con le indicazioni impartite, anche se non tutto appare coerente.

Non lo è la permanenza di un pacchetto multirischio con garanzie “a rotazione”: ogni cliente dovrà essere assicurato solo per i rischi legati al suo effettivo status (professione, età, stato di salute) alla stipula del contratto. La maggior parte delle polizze attualmente abbinate ai prestiti costituiscono invece un “pacchetto inscindibile” per il quale il cliente versa un premio indistinto. Le relative coperture operano solo “a rotazione” in funzione delle condizioni soggettive in cui si trova l’assicurato al momento dell’eventuale sinistro. Per esempio, tutti gli assicurati, indipendentemente dalla loro professione sono inizialmente coperti per la perdita d’impiego, ma l’indennizzo è efficace solo per coloro che, al momento dell’eventuale sinistro, avranno lo status di lavoratore dipendente.

Circa il questionario sanitario che dovrà sostituire la vigente dichiarazione di buono stato di salute, si precisa che andrà evitato che, ad una risposta del cliente da cui si evince la positività ad una singola patologia, la polizza vada in vigore escludendo indennizzi per quella sola malattia. Ciò per evitare di pagare un premio per un rischio non coperto e quindi per non incorrere contenziosi qualora si verifichi un sinistro.

Altre precisazioni riguardano le modalità di rimborso dei premi non goduti in caso di estinzione anticipata del finanziamento. Dovranno essere attivati dei flussi informatici tra banche e compagnie affinché il rimborso proceda spedito, puntuale e circostanziato. Per i casi, non rari, di cessazione degli accordi di partnership tra banche e compagnie, dovranno essere previste particolari misure di tutela dei clienti, per evitare che ne derivino ritardi nella restituzione dei premi.

Sul tema polizze e finanziamenti, dunque, da febbraio banche e compagnie adotteranno anche queste misure, oltre a quelle già contenute nelle numerose leggi e regolamenti emanati nell’ultimo quinquennio, compreso il protocollo di autoregolamentazione concertato con le associazioni dei consumatori. Ma ulteriori novità legislative sono già in cantiere: l’imminente legge sulla concorrenza, salvo sorprese dell’ultimo minuto, recherà infatti ulteriori disposizioni proprio su questo tema.