Approvata la legge per la “green economy”

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Nel testo sono previste misure per favorire la mobilità sostenibile e l’economia circolare, interventi contro il rischio idrogeologico e per una migliore gestione dei rifiuti

L’istituzione di aree “oil free”, libere dal petrolio. La promozione del riuso e del riutilizzo di oggetti e materiali. Misure per la mobilità sostenibile, e in particolare per l’uso della bicicletta. Le multe per chi getta rifiuti per strada e la promozione dell’autocompostaggio. Sono alcune delle novità introdotte dalla “legge sulla green economy” approvata in via definitiva dalla Camera il 22 dicembre scorso. Il testo, definito come “Collegato ambientale” prevede “disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”.

Sono misure molto diverse tra loro, per natura, dimensione e impatto. Vediamo le principali.

Mobilità sostenibile
È uno dei capitoli più importanti. Molte misure sono volte a favorire l’uso della bicicletta: 35 milioni di euro sono messi a disposizione per lo sviluppo di azioni che ne promuovono l’utilizzo per il tragitto casa-lavoro o casa-scuola. A questi si aggiungono 12,5 milioni per la messa in sicurezza delle piste ciclabili, e 5 milioni per la realizzazione della ciclovia Verona-Firenze. Finanziamenti del ministero dell’Ambiente sono previsti anche per i Comuni che intendono sviluppare progetti di bike sharing, ma anche di car pooling. È previsto inoltre il riconoscimento dell’infortunio in itinere per chi si reca al lavoro in bicicletta.

Nelle scuole sarà introdotto il “mobility manager”, con il compito di organizzare e coordinare la mobilità del personale scolastico e degli studenti.

Energie rinnovabili
La legge introduce le aree “oil free”: “aree territoriali nelle quali si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie da fonti rinnovabili”. Le modalità di organizzazione di tali aree sono demandate alla legislazione regionale.

Gli incentivi economici saranno rivolti in particolare a fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, come il microidroelettrico e le biomasse.

E a proposito di biomasse, si prevede di favorire l’utilizzo dei sottoprodotti agroindustriali negli impianti a biomassa per “ridurre l’impatto ambientale dell’economia italiana in termini di produzione di anidride carbonica”.

Appalti verdi
Viene agevolato il ricorso agli appalti verdi (“green public procurement”) per gli operatori in possesso di certificazione ambientale europea. Negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi saranno inoltre applicati criteri ambientali minimi.

Riutilizzo e riuso
La legge prevede “misure finalizzate a incentivare l’acquisto di prodotti derivanti da materiali ‘post consumo’ riciclati o dal recupero degli scarti e dei materiali rivenienti dal disassemblaggio dei prodotti complessi”. Le misure prevedono da un lato la firma di accordi e contratti di programma, tra soggetti pubblici e privati, dall’altro, “un sistema di incentivi per la produzione, l’acquisto e la commercializzazione di tali prodotti”.

Rifiuti
Chi getta rifiuti per terra (a partire da mozziconi di sigaretta, gomme da masticare, scontrini o fazzoletti) rischierà una multa da 30 a 300 euro. Ma i Comuni dovranno attrezzare le aree pubbliche con raccoglitori dedicati.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la legge prevede incentivi per migliorare la raccolta delle “materie prime seconde”, come ferro, rame, imballaggi e rifiuti elettronici. Saranno promossi inoltre l’autocompostaggio e il compostaggio di comunità per ridurre la promozione di rifiuti organici.
In via sperimentale, per 12 mesi, e su base volontaria, sarà introdotto per bar, ristoranti e altri punti di consumo, il sistema del vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico.

È un altro dei capitoli che prevedono i maggiori impegni di spesa. Per esempio, 10 milioni saranno destinati a finanziare la demolizione di immobili abusivi situati in aree soggette a rischio. Un fondo sarà destinato inoltre a interventi di mitigazione del rischio, “che mirino contemporaneamente al recupero degli ecosistemi e alla tutela della biodiversità”.