Combustibili fossili: cresce l’impegno per il disinvestimento

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Sono oltre 500 le istituzioni di tutto il mondo che hanno aderito alla campagna lanciata da 350.org e da Divest-Invest per sottrarre risorse al settore

La campagna per il disinvestimento dai combustibili fossili ha raggiunto un nuovo record: più di 500 istituzioni, con un patrimonio complessivo di oltre 3.400 miliardi di dollari, si sono in vario modo impegnate a disinvestire. L’annuncio è arrivato da Parigi, nel corso della conferenza sul clima delle Nazioni Unite, Cop21, da parte delle Ong promotrici, 350.org e Divest-Invest.

Le nuove adesioni comprendono 20 città francesi, tra cui Parigi, Bordeaux, Lione e Digione, ma anche il Parlamento nazionale francese, che ha adottato una risoluzione in cui incoraggia gli investitori pubblici e le imprese (in particolare quelle in cui lo Stato ha una partecipazione) a non investire più nel settore dei combustibili fossili.

Tra gli enti che hanno aderito nelle ultime settimana ci sono città di tutto il mondo, come Oslo, Monaco e Melbourne, nove università del Regno Unito, tra cui la London School of Economics e lo stato della California, che ha approvato una risoluzione in cui sollecita i fondi pensione californiani Calpers e Calsters, tra i più grandi del mondo (insieme gestiscono quasi 500 miliardi di dollari), a disinvestire dal carbone.

La crescita del movimento negli ultimi 12 mesi è stata rapidissima. Nel settembre 2014 erano 181, con un patrimonio complessivo di 50 miliardi di dollari, le istituzioni impegnate nella campagna. Un anno dopo il numero era balzato a 400, per un patrimonio di 2.600 miliardi di dollari; durante la Climate Week di New York, le due Ong che promuovono la campagna, 350.org e Divest-Invest lanciarono l’iniziativa “Divest for Paris”, in vista della Cop21. Nelle dieci settimane trascorse da allora, altre 100 istituzioni hanno preso posizione per il disinvestimento.

Gli impegni variano molto. Alcuni, spiega 350.org, sono parziali o riguardano soltanto un particolare combustibile fossile, come il carbone. Naturalmente le cifre indicate, come gli attuali 3.400 miliardi di dollari di patrimonio, riguardano gli asset totali gestiti dalle istituzioni, non quelli effettivamente disinvestiti. Ma l’obiettivo è dimostrare che un numero crescente di istituzioni di primo piano riducono il loro rischio-carbonio, o prendono posizione contro i combustibili fossili, oppure aumentano il loro investimenti in soluzioni favorevoli all’ambiente, o fanno tutte queste cose insieme.

Un esempio importante è quello di Allianz, la più grande società di assicurazioni in Europa, che proprio a Parigi ha annunciato di avere disinvestito 630 milioni di euro del proprio portafoglio di investimenti dal carbone, e che investirà invece oltre 4 miliardi di euro, nell’arco dei prossimi sei mesi, nell’energia eolica.