In ripresa le esportazioni fuori dall’Ue

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Secondo i dati dell’Istat, in novembre sono cresciute del 3,7%. Bene le vendite negli Usa e in Asia, e si arresta il calo dell’export in Russia

Novembre in ripresa per gli scambi di merci dell’Italia con i paesi extra Ue: secondo i dati dell’Istat diffusi oggi a crescere sono soprattutto le esportazioni, aumentate del 3,7% rispetto a ottobre e del 3% rispetto a novembre 2014, interrompendo una serie di tre cali consecutivi.

Le importazioni segnano un incremento mensile dell’1,1%.

L’avanzo commerciale di novembre è pari a più 3,3 miliardi di euro, con un incremento di 667 milioni di euro rispetto al surplus di novembre 2014. Il saldo dall’inizio dell’anno è ampiamente positivo e in crescita rispetto all’anno precedente: più 27,7 miliardi (più 21,7 miliardi nello stesso periodo del 2014).

Rispetto a un anno prima, sottolinea l’Istat, tornano a crescere a ritmo sostenuto le vendite verso gli Stati Uniti (più 13,2%), che avevano segnato una battuta d’arresto in ottobre. In forte accelerazione anche le vendite verso le economie emergenti e avanzate dell’Asia orientale: Giappone (più 21,4%), paesi Eda (“economie dinamiche asiatiche”, più 6,7%) e Cina (più 6,6%).

Prosegue, ma si ridimensiona la flessione dell’export verso la Russia: in novembre è diminuito del 6,7% a novembre, dall’inizio dell’anno del 25,9%. Si accentuano invece le difficoltà per le vendite delle imprese italiane nei paesi Mercosur (meno 27,7%) e Opec (meno 10,4%).

Per quanto riguarda le importazioni, sono in deciso aumento quelle dalla Turchia (più 19%), paesi Eda (più 18,6%) e Cina (più 15,2%). In calo gli acquisti di beni dalla Russia (meno 26,1%) e dai paesi Opec (meno 12,6%).

La crescita dell’export, su base mensile, riguarda quasi tutti i raggruppamenti principali di beni, con l’eccezione dell’energia (meno 11,3%) e dei beni di consumo durevoli (meno 5,5%). Particolarmente marcato l’incremento per i beni di consumo non durevoli (più 7,9%). Anche dal lato dell’import si segnala una crescita congiunturale per gli stessi comparti, con un aumento più marcato per i prodotti intermedi (più 4,3%).

Nonostante l’incremento congiunturale di novembre, la variazione trimestrale dell’export (settembre-novembre rispetto ai tre mesi precedenti) è lievemente negativa (meno 0,3%), ma diventa positiva (più 0,5%) se si escludono i prodotti energetici, conclude l’istituto di statistica.