“Salvabanche”, dall’Ue sì agli arbitrati per i risparmiatori

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I procedimenti dovrebbero accertare se i bond subordinati sono stati venduti in maniera ingannevole, con un risarcimento per i danneggiati dal fondo di ristoro

La Commissione Ue vede favorevolmente l’ipotesi, avanzata dal governo Renzi, di consentire ai risparmiatori che hanno perso il loro denaro in seguito alla procedura di salvataggio delle quattro banche (Etruria, Marche, Cr Ferrara e Cr Chieti) di procedere ad arbitrati individuali per ottenere un risarcimento del danno subito. 

La procedura non si configurerebbe come aiuto di stato e quindi otterrebbe il via libera da parte dell’Unione europea, in quanto i soldi per i risarcimenti sarebbero trovati nel fondo di ristoro, una linea di finanziamento creata all’interno della “bad bank” nella quale sono confluiti i crediti delle banche salvate.

In sostanza i risparmiatori che avevano sottoscritto obbligazioni “senior” dovrebbero seguire la strada dell’arbitrato individuale e, se fosse confermato che i titoli sono stati venduti loro in modo ingannevole, avrebbero diritto a un risarcimento. Il ruolo di arbitro potrebbe essere ricoperto dalla Consob, la Commissione nazionale di vigilanza dei mercati finanziari. 

Intanto la Banca d’Italia, che si difende dalle accuse di non aver svolto adeguatamente i suoi compiti di vigilanza, suggerisce di vietare il collocamento di titoli troppo rischiosi presso il pubblico indistinto.