Bocciati un terzo dei green bond europei

di redazione - redazione@lamiafinanza-green.it -

Secondo l’analisi di Standard Ethics, che ha valutato le emissioni di 14 soggetti, solo il 65% ottiene la sufficienza per quanto riguarda impatto ambientale e trasparenza

Cresce il mercato dei green bond, a livello mondiale ed europeo. Ma la qualità delle emissioni non è sempre all’altezza delle promesse. Secondo l’analisi realizzata da Standard Ethics, un terzo dei titoli emessi in Europa non ottiene una valutazione sufficiente per quanto riguarda l’impatto ambientale e la trasparenza.

Standard Ethics ha analizzato i bond in euro emessi da 14 diversi soggetti di dimensioni medio-grandi. Si tratta di titoli che gli emittenti stessi definiscono “green”, in quanto i fondi raccolti sono destinati a finanziare programmi e iniziative favorevoli all’ambiente, in particolare sul piano energetico.

La valutazione dell’agenzia è di tipo “unsolicited”, realizzata cioè senza la richiesta delle società emittenti e considera temi di analisi che vanno dall’uso e gestione dei proventi, alla reportistica e ai controlli. E solo il 65% delle emissioni è risultata “compliant” ai modelli proposti, che tengono conto, tra l’altro, delle linee guida definite per i green bond dalla International capital market association (Icma).

Per quanto riguarda l’Italia, l’analisi considera solamente una emissione realizzata da Hera, per un importo di 500 milioni, alla quale è stato attribuito il rating EE, che indica un sufficiente livello di compliance.