Pechino, la manifattura frena ancora

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A gennaio il rallentamento più marcato da tre anni e mezzo, con l’indice Pmi sotto le attese degli analisti. Tra i fattori cruciali, il calo dei prezzi e l’eccesso di capacità

Il rallentamento dell’economia cinese che tanto preoccupa i mercati si legge chiaramente negli ultimi dati che riguardano l’attività manifatturiera, in calo per il sesto mese consecutivo.
A gennaio l’attività di questo settore si è contratta addirittura al ritmo più marcato da quasi tre anni e mezzo, cioè dall’agosto del 2012.

Lo dice l’indice Pmi che è sceso a quota 49,4 (sotto le attese degli economisti che erano per un livello di 49,6) da 49,7 del gennaio 2015, restando quindi sotto la fatidica quota 50 che segna il crinale tra espansione e contrazione economica.
Migliore, ma sempre in rallentamento, l’indice Pmi servizi ha frenato il ritmo di crescita a 53,5 da 54,4.

Il settore manifatturiero cinese è messo sotto pressione dal calo dei prezzi e dall’eccesso di capacità in comparti chiave come quello della siderurgia e dell’energia.

Anche la “lettura” dell’indice Pmi operata da Markit/Caixin, che traccia l’andamento delle aziende di medie dimensioni, è risultata negativa anche se in misura meno accentuata. Secondo Markit, l’indice a gennaio si è attestato a quota 48,4 dal 48,2 di dicembre